Allarme CGIL: dal 1° luglio 2014 scade la copertura della Cassa integrazione in deroga.
Il segretario generale: "Anche nella Marca i nodi della crisi vengono al pettine. Rischiamo una fuoriuscita di massa dal mondo del lavoro e fra qualche mese ci potremmo trovare a dover
dare risposte ai lavoratori licenziati e alle loro famiglie senza più reddito".
Cigd, Vendrame: "Mina occupazionale da 5mila lavoratori".
Giacomo Vendrame: "In particolare per il mondo dell'artigianato servono nuove e imminenti soluzioni: mini cassa integrazione ordinaria per le piccole imprese e utilizzo dei contratti di solidarietà".
"La drammaticità della situazione occupazionale in Veneto e nella Marca non consente in questa fase una riduzione delle risorse per la Cigd: sono oltre 5mila i lavoratori trevigiani in cassa integrazione in deroga che da ottobre 2014 potrebbero restare senza lavoro e senza reddito". Lo ha denunciato oggi Giacomo Vendrame, segretario generale della Cgil di Treviso, allarmato per la situazione che si sta configurando in provincia relativamente allo scadere della copertura sociale.
"Le mine seminate dalla crisi del nostro sistema produttivo s'innescheranno presto afferma il segretario generale CGIL - prima fra tutte è pronta ad esplodere, dal 1°luglio, la bomba occupazionale che coinvolge i circa 5mila lavoratori in cassa integrazione in deroga, che da lì a pochi mesi si potrebbero ritrovare senza ammortizzatore sociale e con il forte rischio di rimanere per lungo tempo senza impiego.
Una fuoriuscita di massa dal mondo del lavoro devastante per la nostra economia territoriale sottolinea Giacomo Vendrame - le migliaia di famiglie che oggi si ritrovano a dover affrontare i ritardi dell'erogazione della Cigd, ultimo percepito quello di gennaio, e per alcuni addirittura novembre-dicembre 2013, domani non avranno più un reddito sul quale contare per vivere".
"Due le proposte possibili ha concluso Vendrame - trasformiamo la Cig in deroga in una "mini" cassa integrazione ordinaria per le piccole imprese finanziata dalle stesse aziende, come già funziona per la altre casse integrazioni.
E, soprattutto rispetto al mondo dell'artigianato, si apra una riflessione ponderata e responsabile relativamente al possibile utilizzo dei contratti di solidarietà per gestire le fase di difficoltà a garantendo l'occupazione".