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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 20/12/2013

Il Sindacato attacca la Regione: "Nuove incertezze e ancora sprechi a danno dei cittadini".
Stop alla fusione Villorba-Povegliano, CGIL: "Giochi di potere".

Il segretario generale, Giacomo Vendrame: "Tappata la bocca ai cittadini. Questa è la Lega delle lotte intestine e degli interessi di parte. Basta una cenerentola della politica per bloccare un processo reale di ammodernamento e semplificazione amministrativa. Intervenga Zaia convocando la commissione regionale in sessione straordinaria".

"Dopo che i consigli comunali si sono espressi a favore, avviando di fatto l'iter e facendosi promotori di un disegno di legge regionale di fusione dei due Comuni, e che anche il consiglio provinciale ha riconosciuto la sussistenza delle ragioni civiche, di opportunità, funzionalità e razionalizzazione dei servizi che stanno alla base della proposta la Regione non fissando una data utile ad andare a referendum prima delle prossime amministrative di fine maggio manda tutto all'aria, infischiandosene dei cittadini, dei bisogni del territorio e delle istanze di semplificazione amministrative derivanti dai Comuni". Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, intervenendo in merito alla decisione della commissione regionale.

"Questa è la Lega delle autonomie e dei popoli, al di fuori dei meccanismi della più bassa politica… direi di no, questa è la lega delle lotte intestine, degli sprechi, degli interessi di parte e di partito – attacca Giacomo Vendrame – la Lega "di palazzo" che di fatto distrugge il lungo lavoro progettuale e trasversale fatto finora, tappando la bocca ai cittadini di Villorba e di Povegliano che non potranno così esprimersi sulla fusione dei propri Comuni e dunque sulla gestione stessa del territorio".

"C'era in piedi un processo reale – ha sottolineato Vendrame – fatto di posizioni diverse e che portava democraticamente alla scelta referendaria, stando dentro i tempi per l'eventuale rinnovo amministrativo e il primo voto nel Comune unico. Ma siamo alle solite, ai soliti giochi di potere ai quali i leghisti ci hanno ormai abituati da tanto troppo tempo. Sono bastate le pressioni di qualche esponente di spicco, di qualche cenerentola della politica, a bloccare il tutto, alla faccia dei percorsi intrapresi dagli amministratori del suo stesso partito e, soprattutto, dei cittadini che non solo non potranno decidere per se stessi ma continueranno a pagare due sindaci, due giunte, due consigli comunali, due apparati amministrativi e non godranno ancora di tutti quei vantaggi messi in campo dallo Stato centrale per i Comuni che si fondono, tra i quali lo sforamento del Patto di Stabilità, tanto odiato dagli amministratori leghisti".

"E per fortuna – ha concluso Vendrame - che lo stesso Zaia non più di due settimana fa ha dichiarato che è necessario arrivare a 150 Comuni nella nostra regione, perché è questa la dimensione numerica che, attraverso il piano di riordino territoriale, porterà ad avere un sistema gestionale complessivo degli enti locali efficaci, di cui beneficeranno i cittadini. Se Zaia non interverrà subito convocando in sessione straordinaria la commissione regionale di questi ambiziosi progetti rimarrà solo aria fritta e altrettanta amarezza per gli sforzi già fatti".