La denuncia della FP CGIL di Treviso: "La Regione stanzia 25milioni l'anno per i medici convenzionati a fronte di servizi sul territorio che dovevano già esserci".
Medici di base, Bernini: "Da convenzionato si passi a pubblico".
Il segretario generale FP CGIL: "Medici di medicina generale, con l'accordo vincono gli interessi corporativi, la nostra proposta è che si passi dal sistema in convenzione a un sistema completamente pubblico".
"I medici convenzionati sono liberi professionisti e nessuno può impegnarli o vincolarli a seguire e applicare quanto previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale in merito all'implementazione dei servizi territoriali spiega Ivan Bernini, segretario generale della FP CGIL di Treviso stiamo rilevando che tale situazione e atteggiamento, che riscontriamo anche all'interno delle case di riposo, costituiscono nei fatti un freno allo sviluppo di questi servizi. Di fronte al rifiuto e all'inosservanza di alcune disposizioni, che rendono difficile quando non impossibile l'attuazione del PSSR, nessuno può fare nulla. Nemmeno i Direttori Generali, che pure devono rendere conto alla Regione e raggiungere alcuni obiettivi ai fini di una loro riconferma, non hanno potestà impositiva sui medici convenzionati".
"Una questione che contribuisce, inoltre, a creare notevoli disparità tra gli stessi professionisti continua Ivan Bernini - basti pensare ai medici ospedalieri che con grandi responsabilità e svolgendo delicate funzioni, dal punto di vista economico sono ben distanti dalle retribuzioni dei loro colleghi convenzionati. Per non parlare poi dei professionisti del comparto (personale sanitario, tecnico e amministrativo) sottolinea Bernini - che lavorano con turni massacranti, saltano i riposi eppure hanno i contratti bloccati da 6 anni".
"In tempi non remoti come CGIL di Treviso abbiamo forzato la mano su alcune questioni che certamente non ci hanno reso simpatici e attrattivi tra i Medici di Medicina Generale conclude Bernini ma oggi non possiamo far altro che ribadire la necessità di mettere mano e riorganizzare il servizio di medicina generale del territorio promuovendo un sistema totalmente pubblico, nel quale i medici sono dipendenti delle ULSS. Si costruisca così un sistema che elimini le attuali sperequazioni e renda possibile l'ingresso di giovani medici ora bloccati dalle corporazioni".