EMERGENZA: A TREVISO SUPERATO IL MILIONE DI ORE DI CASSA INTEGRAZIONE
Provincia, sindacato, operatori economici locali d'accordo per affrontare la crisi economica. Barbiero: "Risposta federalista alla crisi economica: partire
dalla base destinando risorse al territorio, in sostegno dei redditi dei lavoratori senza protezione".
"La Cgil di Treviso ha chiesto alla Provincia e agli altri attori economici del territorio di attuare un´azione forte a tutela del reddito dei lavoratori".
"Le spie d'allarme sono ormai tutte accese: le ore di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, hanno abbondantemente superato il tetto raggiunto dagli anni precedenti, a tre mesi dalla fine dell'anno hanno raggiunto quota 1.000.000 nella provincia di Treviso; le aziende ricorrono sempre meno al lavoro temporaneo, bloccano le collaborazioni e non riconfermando i contratti a termine; le attività della catena produttiva esternalizzate negli anni scorsi vengono reintrodotti in azienda; aumentano le richieste ai dipendenti di godere delle ferie arretrate; infine, inizia la drammatica serie di chiusure e licenziamenti. Ad oggi sono un centinaio le situazioni di crisi nella marca che toccano tutti i settori del manifatturiero, sia dell´industria che dell´artigianato."
"Se a questo quadro aggiungiamo il congelamento delle nuove assunzioni, strutturali e non, ha spiegato il segretario della Cgil di Treviso, è evidente quanto grave sia la contrazione della base occupazionale in tutti i settori produttivi e di servizi. A seguito della contrazione dei consumi la crisi ha già raggiunto anche il mondo del commercio, dove notiamo un aumento dei licenziamenti nelle piccole realtà diffuse in tutto il nostro territorio."Ha continuato Paolino Barbiero: "Per questa ragione la Cgil, che quotidianamente segue le situazioni di crisi e partecipa alle difficoltà dei lavoratori, è fortemente impegnata per affrontare l´emergenza nel migliore dei modi. È proprio su quella parte del mercato del lavoro più precaria e senza protezioni che bisogna intervenire urgentemente al fine di sostenere i consumi delle famiglie".
"Abbiamo chiesto alla Provincia di coordinare le forze economiche, sociali e istituzionali locali per intervenire in aiuto del reddito da lavoro dipendente. Parallelamente alla Cassa Integrazione Guadagni, che agisce a livello nazionale, bisogna impegnare le risorse della Cassa Integrazione in deroga, provenienti dalla Regione Veneto, non più in modo verticale, settore per settore, ma orizzontalmente, cioè procedere ad una sensata distribuzione territoriale.Questo, ha concluso Barbiero, per dare una risposta federalista ad una crisi che non coinvolge singoli comparti dell'economia ma l´intero sistema. In altri termini, affrontare la crisi significa partire dalla base destinando risorse al territorio in sostegno dei redditi dei lavoratori senza protezione, particolarmente diffusi in un tessuto economico come il nostro, composto da piccole e fragili imprese".