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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 27/03/2013

Le nuove agevolazioni contributive non bastano a coprire in Veneto neppure l'emorragia occupazionale di una sola provincia.
Bonus per l'occupazione, CGIL: "Fondo insufficiente".

Il segretario generale della CGIL di Treviso: "Non è più il momento del rigore, si investa strutturalmente sul lavoro".

"Arriva il bonus per riassumere ma per l'intero territorio regionale basta a coprire solo 500 assunzioni a tempo indeterminato.
In altre parole, rispetto alle fuoriuscite dalle pmi del 2012, gli incentivi alle imprese che assumono i lavoratori licenziati non sono sufficienti neppure a coprire le perdite complessive di una sola delle provincie venete. Nella Marca non basterebbero per riassorbire nemmeno i lavoratori licenziati dal solo settore edile o metalmeccanico o del commercio". Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, allarmato dalla scarsità delle risorse stanziate dal Ministro Fornero in materia di incentivi per le imprese che occupano dipendenti esclusi dalla mobilità.

"Grazie alla Legge Fornero da quest'anno i lavoratori meno fortunati, quelli provenienti dalla pmi, non possono più iscriversi nelle liste di mobilità e il loro reinserimento nel mercato del lavoro in maniera agevolata è saltato – spiega Vendrame – ora si è tentato di aggiustare il tiro con un provvedimento che non riapre la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità neppure per i contratti stipulati nel 2012 e sconfinanti nel 2013, ma finanzia le nuove assunzioni. Il provvedimento però – aggiunge Vendrame - prevede un incentivo, in forma capitaria, pari a 190 euro mensili per un periodo di 12 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato, e per un massimo di 6 mesi in caso di assunzione a tempo determinato, anche part-time o a scopo di somministrazione, di lavoratori licenziati, nei dodici mesi precedenti l'assunzione, per riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro".

"20 milioni di euro di incentivi per le aziende che assumeranno questa tipologia di licenziati per i quali non esistono le condizioni per l'attivazione delle procedure di mobilità sono una cifra a dir poco ridicola se spalmata sull'intero territorio nazionale – ha tuonato il segretario generale CGIL di Treviso – se per regione indicativamente sono circa 500 le nuove assunzioni a tempo indeterminato raggiunte per un intero anno dall'incentivo, 1.000 se fossero tutte assunzioni a tempo determinato fino a 6 mesi di incentivo, in Veneto non si riuscirebbe a coprire neppure una sola provincia. Nel 2012 – continua Vendrame - solo nel territorio trevigiano sono usciti dalle ditte sotto i 15 dipendenti ben 5.286 lavoratori. Nella Marca, infatti, dal solo settore delle costruzioni sono stati licenziati ben 1.027 lavoratori nel corso del 2012, altri 949 dal comparto metalmeccanico e 941 dal commercio, parliamo sempre e solo di piccole realtà produttive – precisa il segretario - e a questi si aggiungono dal primo dell'anno già altre 438 fuoriuscite".

"Se a questo aggiungiamo che in relazione all'incontro di mercoledì scorso con il Ministero Fornero sugli ammortizzatori in deroga 2012 e 2013 per il 2013 la situazione si conferma molto grave, poiché le risorse finora disponibili per il 2013 serviranno a malapena a pagare i primi 6 mesi dell'anno – afferma Vendrame - Per quanto riguarda la nostra Regione, risulta che al 15 marzo le domande di Cig in deroga pervenute siano circa 7.000 e coinvolgono 45mila lavoratori, per una richiesta di oltre 300milioni di euro, con un tiraggio del 20-25% in aumento rispetto l'anno precedente. Ciò significa una spesa effettiva tra i 60/70 milioni di euro. A queste si aggiungono le domande di mobilità in deroga che sono già oltre 1.500, sempre a livello regionale. La spesa effettiva prevista ad oggi di Cig e mobilità in deroga si aggira allora attorno ai 80/90 milioni di euro a fronte dei soli 38milioni di euro assegnati al Veneto. A tutto questo si aggiungono i ritardi nelle autorizzazioni e pagamenti della Cig per il 2013, causati in gran parte dal blocco precedente, mentre per la mobilità in deroga 2013 tutto è ancora fermo".

"È il tempo di concludere l'esasperata politica del rigore propugnata dal Governo Monti – conclude Vendrame - e trovare piattaforme condivise e investimenti strutturati per rilanciare l'occupazione, dare stabilità ai rapporti di lavoro e ai redditi delle nostre famiglie".