Le nuove agevolazioni contributive non bastano a coprire in Veneto neppure l'emorragia occupazionale di una sola provincia.
Bonus per l'occupazione, CGIL: "Fondo insufficiente".
Il segretario generale della CGIL di Treviso: "Non è più il momento del rigore, si investa strutturalmente sul lavoro".
"Grazie alla Legge Fornero da quest'anno i lavoratori meno fortunati, quelli provenienti dalla pmi, non possono più iscriversi nelle liste di mobilità e il loro reinserimento nel mercato del lavoro in maniera agevolata è saltato spiega Vendrame ora si è tentato di aggiustare il tiro con un provvedimento che non riapre la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità neppure per i contratti stipulati nel 2012 e sconfinanti nel 2013, ma finanzia le nuove assunzioni. Il provvedimento però aggiunge Vendrame - prevede un incentivo, in forma capitaria, pari a 190 euro mensili per un periodo di 12 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato, e per un massimo di 6 mesi in caso di assunzione a tempo determinato, anche part-time o a scopo di somministrazione, di lavoratori licenziati, nei dodici mesi precedenti l'assunzione, per riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro".
"20 milioni di euro di incentivi per le aziende che assumeranno questa tipologia di licenziati per i quali non esistono le condizioni per l'attivazione delle procedure di mobilità sono una cifra a dir poco ridicola se spalmata sull'intero territorio nazionale ha tuonato il segretario generale CGIL di Treviso se per regione indicativamente sono circa 500 le nuove assunzioni a tempo indeterminato raggiunte per un intero anno dall'incentivo, 1.000 se fossero tutte assunzioni a tempo determinato fino a 6 mesi di incentivo, in Veneto non si riuscirebbe a coprire neppure una sola provincia. Nel 2012 continua Vendrame - solo nel territorio trevigiano sono usciti dalle ditte sotto i 15 dipendenti ben 5.286 lavoratori. Nella Marca, infatti, dal solo settore delle costruzioni sono stati licenziati ben 1.027 lavoratori nel corso del 2012, altri 949 dal comparto metalmeccanico e 941 dal commercio, parliamo sempre e solo di piccole realtà produttive precisa il segretario - e a questi si aggiungono dal primo dell'anno già altre 438 fuoriuscite"."Se a questo aggiungiamo che in relazione all'incontro di mercoledì scorso con il Ministero Fornero sugli ammortizzatori in deroga 2012 e 2013 per il 2013 la situazione si conferma molto grave, poiché le risorse finora disponibili per il 2013 serviranno a malapena a pagare i primi 6 mesi dell'anno afferma Vendrame - Per quanto riguarda la nostra Regione, risulta che al 15 marzo le domande di Cig in deroga pervenute siano circa 7.000 e coinvolgono 45mila lavoratori, per una richiesta di oltre 300milioni di euro, con un tiraggio del 20-25% in aumento rispetto l'anno precedente. Ciò significa una spesa effettiva tra i 60/70 milioni di euro. A queste si aggiungono le domande di mobilità in deroga che sono già oltre 1.500, sempre a livello regionale. La spesa effettiva prevista ad oggi di Cig e mobilità in deroga si aggira allora attorno ai 80/90 milioni di euro a fronte dei soli 38milioni di euro assegnati al Veneto. A tutto questo si aggiungono i ritardi nelle autorizzazioni e pagamenti della Cig per il 2013, causati in gran parte dal blocco precedente, mentre per la mobilità in deroga 2013 tutto è ancora fermo".
"È il tempo di concludere l'esasperata politica del rigore propugnata dal Governo Monti conclude Vendrame - e trovare piattaforme condivise e investimenti strutturati per rilanciare l'occupazione, dare stabilità ai rapporti di lavoro e ai redditi delle nostre famiglie".