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LETTERA AL DIRETTORE

Comunicati Segreteria - 02/09/2011

Gentile direttore,
le vicende interne della Cisl non sono ovviamente affare della Cgil, per quanto la dialettica interna, salutare, sia qualche cosa che conosco bene proprio in relazione ai metalmeccanici così come ricordo che per qualcuno, detto dal lato sindacale, sia stata messa in evidenza come "pistola fumante" delle difficoltà della Cgil.
Non di meno credo che la decisione della Fim trevigiana di dichiarare 8 ore di sciopero, e non ha molta importanza in quale data, così come quella di Uilm e Fim di Milano di andare allo stato di agitazione oggi, siano un segnale che il sindacato, complessivamente, dovrebbe cogliere e interpretare oltre il dato della rottura degli "ordini di scuderia". E quindi vorrei chiedere, soprattutto al segretario regionale della Cisl Franca Porto, se sia più assurdo e sbagliato lo sciopero dei metalmeccanici Cisl di Treviso o la situazione con cui famiglie e imprese si troveranno a che fare il giorno dopo l'approvazione di una manovra dai contenuti errati e costruita in modo imbarazzante rispetto al concetto stesso di politica.

Assurdo e sbagliato è manovrare tra i conti incerti di questo Paese senza pensare minimamente allo sviluppo. Al tavolo della Bce, cioè del vero primo ministro di questa Italia commissariata per manifesta incapacità del suo legittimo governo, l'esecutivo porterà somme e sottrazioni che rimettono in pista l'equilibrio fra uscite ed entrate fino al 2014. Da quel punto in poi non si capisce come un sistema economico e sociale stremato possa sostenere il bisogno di mettere in tavola pranzo e cena senza misure di sostegno alle imprese, di sviluppo dell'occupazione e difesa del reddito. A chi e come preleveranno le prossime tassazioni?

Oggi pagano le famiglie, tanto più se ci sarà l'aumento dell'Iva, pagano le imprese che non vengono sostenute ma rimesse in spremitura con nuovi studi di settore, paga la cooperazione, pagano gli enti locali, paga il popolo dei ticket. Nel frattempo restano le sacche di porcheria che infettano il sistema economico: il clientelarismo, il nero e l'evasione fiscale, come confermano notizie di cronaca recente.

E, per parlare di cooperazione, si colpisce nel mucchio dei "supposti" privilegi dopo aver lasciato che l'ispirazione mutualistica diventasse una scusa, nei fatti, per fare fatturato a bassa intensità di peso fiscale. Se si vuole fare pulizia nelle cooperative si rimetta ordine ai criteri e alla sostanza, senza dimenticarsi dell'affare della privatizzazione dei servizi sociali che è una vergogna per un paese civile. Ma non si demolisce un sistema e soprattutto la sua parte sana.

Cosa è più inutile e assurdo, quindi? Il nostro, per inciso, non è uno sciopero generale preventivo ma "di sostanza", dato che le misure alternative a questa mattanza sociale le abbiamo presentate, e non oggi. Di assurdo e sbagliato c'è di sicuro il non cogliere i segnali di inquietudine di un Paese, non di una categoria o di una classe sociale, mandato al macero. Ci si chiedeva quale fosse il modello dell'Italia del XXI secolo, ora appare chiaro che puntiamo dritti al default argentino.
E questo sì è assurdo e sbagliato.

Paolino Barbiero, Segretario Generale Cgil provinciale Treviso

Ufficio Stampa