Pare che “Dedicata a te” a fine luglio sarà nelle tasche dei trevigiani. Poco più di 10mila le nuove social card assegnate nel territorio della Marca ai residenti più bisognosi di supporto economico. I numeri, suddivisi per comune e pubblicati sul sito del Ministero, sono stati elaborati dalla CGIL provinciale che, per bocca del segretario generale Mauro Visentin, commenta: “Un aiuto una tantum contro il caro-vita che non risolve il problema della povertà, della precarietà, delle fragilità. Servono percorsi di crescita e sviluppo sociale sostenibile che portino lavoro, casa, reddito, stabilità, così che ogni persona, ogni famiglia possa arrivare all’obiettivo dell’autonomia”.
Sono per l’esattezza 10.075 le social card, 930 delle quali nel comune capoluogo, per complessivamente 3.853.687,50 euro destinati. Non serve fare domanda perché i beneficiari della misura una tantum sono stati individuati direttamente dall’INPS, in base alle informazioni in possesso e ai requisiti. L’INPS ha inoltrato gli elenchi ai Comuni, che a loro volta ne daranno comunicazione agli interessati che, dopo averla ritirata alla Posta, potranno utilizzare i 382,50 euro della prepagata per acquistare entro fine anno generi alimentari di prima necessità. Uno strumento che privilegia i nuclei familiari con minori, quelli con Isee sotto la soglia di 15mila euro annui, di almeno tre componenti e che non siano intestatari di altri interventi di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza, la Naspi o la cassa integrazione. La card, che si attiverà con un primo acquisto da effettuare entro il 15 settembre, potrà essere utilizzata in tutti gli esercizi commerciali.
“Smantellato lo strumento universale e strutturale di sostegno al reddito, dopo la prima, varata dal Governo Berlusconi nel 2008, anche l’esecutivo Meloni si gioca la sua card e lo fa in modo totalmente categoriale, tutelando in primis le famiglie con figli minori, certo, ma solo se composte da almeno tre persone, e ingiusto visto che resteranno esclusi dalla platea tutti coloro che non hanno presentato l’Isee anche se con indicatore sotto i 15mila euro o che, altrettanto in difficoltà, hanno nuclei con meno componenti - spiega piccato Mauro Visentin, segretario generale della CGIL di Treviso”.
A superare le 200 assegnazioni, oltre ai centri più grossi di Treviso Conegliano, Castelfranco Veneto, Oderzo, Montebelluna e Vittorio Veneto, che da soli raccolgono circa il 25% del totale dei beneficiari, sono anche Mogliano Veneto e Paese, rispettivamente con 304 e 242 interessati. A Portobuffolè solo 8 e a Monfumo 14.
“Sembra che il Governo abbia una visione distorta della realtà, concepisce la composizione della nostra società come fosse ancora quella degli anni ’50 del secolo scorso - ironizza amaramente il leader del quadrato rosso della Marca -. Crediamo sia necessario rispondere diversamente al fenomeno della povertà causata dal caro vita e dalla fiammata inflattiva che si abbatte sulle famiglie come sui single - aggiunge Mauro Visentin -. Servono investimenti strutturali sul lavoro, sui redditi attraverso i rinnovi contrattuali, per calmierare gli affitti, cancellare la precarietà come forma di sfruttamento, incentivare le nascite e tutelare i più fragili e le persone anziane, sempre più sole e a rischio. Questa pioggerella di aiuti, mal distribuita, non porterà che qualche piccolo sollievo a pochi ma con l’effetto di drenare risorse necessarie a dare benzina a quelle che dovrebbero essere politiche sociali ed economiche di crescita strategiche e di visione”.
“Nel nostro piccolo come Organizzazioni sindacali, lavorando sui fronti del contenimento dell’imposizione fiscale locale con i sindaci e delle tariffe agevolate con le società utility del territorio - chiosa Visentin - diamo un sostegno concreto ai bilanci familiari delle fasce più deboli”.
Visentin Mauro
Segretario Generale CGIL TREVISO