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LETTERA AL DIRETTORE

Comunicati Segreteria - 13/11/2008

Gentile direttore,
vorrei innanzitutto ringraziare Lei, i suoi redattori e i suoi collaboratori, per il lavoro che svolgete in questa fase molto complessa per la nostra società. Dalla lettura delle diverse testate, tenendo conto delle diverse linee editoriali, emerge un quadro esaustivo della situazione economica e sociale.

Garantite, ogni giorno e con la pazienza di sopportare i nostri assillanti uffici stampa, un coro plurale di voci e di posizioni. E da tutto ciò ne viene fuori non solo la complessità della situazione, ma anche complessità delle diverse posizioni assunte dai soggetti della politica, della rappresentanza economica e di quella sociale.
E' grazie a questo lavoro che l'opinione pubblica può formarsi, appunto, un'idea, per quanto l'informazione giornalistica debba necessariamente fare i conti con la sintesi.

Non faccio finta di essere ingenuo: non sono un esperto di editoria ma questi anni di presenza sulla scena dei media come segretario generale del maggiore sindacato trevigiano, mi permettono di cogliere quei tratti commerciali del vostro prodotto: il titolo un po' forzato, la frase ad effetto a volte colta come nocciolo della questione o del discorso. Non di meno, state facendo un lavoro straordinariamente utile per i cittadini. Cittadini, lavoratori o pensionati, autonomi o studenti, imprenditori e disoccupati, a cui non occorrono i titoli dei giornali per comprendere la portata e la vastità della crisi in atto: più della pagina del quotidiano vale quella dell'estratto conto. Più del servizio televisivo conta lo scontrino del supermercato, conta la bolletta, la tariffa, la tassa scolastica.

E' evidente la mia distanza dal senso e dal contenuto della missiva inviatavi dal presidente di Unidustria Treviso. Che, nella sostanza, rimarca la vostra responsabilità e vi richiama ad una attenzione doppia, nel linguaggio e nei toni, come se le tendenze del consumo, la depressione della fiducia e l'ansia per il futuro fossero determinate da uno strillo, o da un titolo, o da un servizio alla televisione.

Come cittadino mi auguro di non dover mai avere a che fare con una informazione subprime: una informazione drogata di apparenze come il mercato dei mutui americani, una informazione che gonfia benessere, che mitiga per scelta gli elementi negativi, che regala miraggi. Che cloroformizzi la critica, depotenzi l'evidenza. Non sono io a dovervi insegnare come si fa il giornalista. Né, ovviamente, vi chiedo, come controcanto all'amico Vardanega, di mettere in taglio basso le "buone notizie".

Semplicemente vi ringrazio per la funzione democratica su cui vi state impegnando. Vi ringrazio per il microfono sempre aperto e concesso a chiunque, comunque la pensi.

Su un punto concordo pienamente con il presidente di Unindustria Treviso: il contributo e lo sforzo comune sono ingredienti fondamentali per tentare di uscire dalla crisi. E, aggiungo io, farlo dando forma ad un modello economico migliore, che rimetta al centro la persona e una più equa distribuzione del reddito e delle opportunità. Senza fughe in avanti, come ad esempio il tentativo, da parte del Governo, di ro,pere il fronte il fronte sindacale per scegliersi gli interlocutori che ritiene più adatti.

Il vostro, di contributo, è quello difficile di rimanere sempre e comunque liberi. E' uno sforzo enorme.
Grazie.

Paolino Barbiero, Segretario generale Cgil provinciale Treviso