Mortale sul Terraglio, Visentin: “Quello dei rider è un lavoro senza tutele”
“Un’altra vita spezzata sulle strade della Marca. Questa volta a perdere la vita un rider nel tempo dedicato al lavoro. Una categoria, quella degli addetti al delivery, ancora scoperta da tutele contrattuali”. Così Mauro Visentin, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, commenta la tragedia avvenuta ieri, domenica 18 settembre, a Preganziol; a perdere la vita Roman Emiliano Zapata, migrante argentino da poco tempo in Italia.
“Sulle dinamiche del tragico incidente farà luce l’autorità competente - afferma il segretario generale della CGIL trevigiana -, quello che possiamo dire è che questi lavoratori rientrano appieno tra le fila del precariato, senza reali tutele e garanzie poste da contratti di lavoro. Un vuoto normativo che va colmato, anche alla luce dei rischi ai quali vanno incontro ogni volta che prestano la propria opera”.
“Quello dei rider è un lavoro che può essere flessibile e dare opportunità di guadagno a studenti e, come in questo caso, a migranti o a chi vuole arrotondare il salario - conclude Mauro Visentin -, ma non può essere svincolato dalla legislazione in materia di lavoro subordinato”.
Ufficio Stampa
Visentin Mauro
Segretario Generale CGIL TREVISO