La stampa di questi giorni lancia l'ennesimo allarme sulla disoccupazione giovanile: per l'Istat la generazione
under 35 avrebbe perso un milione di posti di lavoro.
Numeri impressionanti che ritroviamo anche a Treviso e nel Veneto.
Nella nostra regione, dove dall'inizio dell'anno si sono persi in totale 90.000 posti di lavoro,
la disoccupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni) è più che raddoppiata, passando dal 10.6% del 2004 al 23,7% dello scorso anno e
prevede di chiudere il 2013 perfino peggio.
Mentre la politica si occupa di seppur importanti questioni fiscali o di ormai ridicole questioni penali personali di un anziano leader, stiamo bruciando una intera generazione che viene umiliata e messa all'angolo.
Serve un piano straordinario rivolto ai giovani per creare buona occupazione: utilizzando al meglio le risorse comunitarie, integrando maggiormente i percorsi scolastici e formativi con il mondo del lavoro, investendo per davvero sull'apprendistato seguendo le buone pratiche in tal senso che vengono dalla germania, sostenendo organicamente le occasioni di autoimprenditorialità dei giovani con facilitazioni per l'accesso al credito, con forme cooperative come il co-working o con incubatori di start-up.