Una nuova asta pubblica per i 39 appartamenti INPS,
Barbiero: “Un’occasione per gli interessati ma anche per gli Enti del territorio”
Dei 43 appartamenti ex Inpdap di via Albona e di via Capodistria solo 4 sono stati assegnati all’ultima asta telematica di inizio ottobre. Sul piatto ancora quasi 1.500 mq per attività commerciali e servizi. Si parla di immobili per circa 4 milioni di euro, partendo per gli appartamenti - tra i 100 mq e i 130 mq con due o tre camere, doppi servizi, terrazza e garage - da una basa d’asta tra i 70 e gli 80mila euro, messi nuovamente all’asta pubblica dalla scorsa settimana e fino al 7 febbraio.
“Crediamo di aver contribuito a incoraggiare l’INPS, proprietario dello stabile, a riproporre un’asta, attraverso la società Romeo Gestione, affidataria del patrimonio, in tempi congrui a garantire il massimo della pubblicità dell’operazione – ha detto Paolino Barbiero, coordinatore di Nuove Ri-Generazioni per la CGIL di Treviso –, dando così modo agli interessati all’acquisto di raccogliere tutte le informazioni e la documentazione necessaria e a visitare gli immobili”.
“Parliamo di un patrimonio immobiliare che può essere riqualificato e riconvertito dal punto di vista energetico, anche grazie ai bonus varati dal Governo e dagli Enti locali quali Provincia e Comune e sui quali già c’è un interessamento da parte degli attuali residenti e dell’INPS – afferma Paolino Barbiero, coordinatore di Nuove Ri-Generazioni per la CGIL di Treviso –. Quello tra via Albona e via Capodistria è un complesso residenziale di pregio che negli ultimi anni, per diversi motivi, è stato oggetto di progressivo spopolamento ma che ha tutte le carte in regola per tornare a essere un centro vivo, attraendo servizi e attività commerciali”.
“Sarebbe più che opportuno, nell’interesse della collettività, se tale patrimonio fosse soggetto di un forte interessamento pubblico, che guardi proprio alla rigenerazione dell’intera area cittadina – sottolinea Paolino Barbiero –. Dall’INPS, all’Ater, al Comune capoluogo fino all’AULSS una convergenza di intenti potrebbe, infatti, portare a un grande progetto innovativo. Lo spazio c’è e la sua funzionalità pure, abbiamo la necessità di dare risposta ai bisogni abitativi, anche delle giovani coppie e di anziani soli, e serve creare servizi di prossimità, penso alla casa di comunità, alla medicina aggregata e altri servizi gestiti dal Comune, per l’intero quadrante”.
“Per questo, oltre all’INPS invitiamo tutti i soggetti potenzialmente coinvolti e coinvolgibili a farsi avanti e immaginare il futuro di questo pezzo del territorio comunale in ottica sostenibile, sotto il profilo ambientale e sociale – conclude Barbiero”.
Ufficio Stampa