Campagna "Aprite quelle porte" dello SPI CGIL Treviso e Veneto, 9 ottobre il convegno al BHR.
Welfare territoriale, SPI: "Nuovo ruolo alle case di riposo".
Paolino Barbiero: "La programmazione socio assistenziale e sanitaria del Veneto è troppo accentrata sulla residenzialità. Bisogna aprire le case di cura al territorio per offrire un welfare universalistico diffuso".
Parte da Treviso il prossimo martedì 9 ottobre 2012 la campagna "Aprite quelle porte" promossa dallo SPI CGIL di Treviso e del Veneto.
Dalle 14:30 alle 18:00 il convegno "Le Case di Riposo come luoghi della Cura per tutti", organizzato al BHR Hotel di Quinto di Treviso dal Sindacato dei Pensionati, è la prima iniziativa per mettere a fuoco il ruolo e il contributo dato dalle case di riposo al sistema di welfare territoriale.
Secondo il Sindacato "il welfare state universalistico, costruito attorno ad un progetto di giustizia sociale fondato sulla progressività delle imposte e sulla capacità del settore pubblico di operare per una redistribuzione della ricchezza e delle opportunità, non può essere cancellato con un colpo di penna o di spending review".
"Siamo convinti spiega Paolino Barbiero, neosegretario provinciale dello SPI CGIL di Treviso - che l'obiettivo di una buona salute per tutti si costruisce giorno per giorno con un continuo investimento su cure appropriate e su una rete di assistenza di pronto intervento. Per questo, dal nostro punto di vista, non ha alcun senso mettere in competizione le cure a casa con quelle in struttura ma serve, piuttosto, pensarle come soluzioni estreme di un percorso di continuità assistenziale garantito a ciascun cittadino". "Nell'attuale contesto, caratterizzato da un calo delle liste d'attesa per accedere alle strutture, da rinunce degli ospiti a causa dell'insostenibilità delle rette, dalle richieste di rientro in famiglia da parte di molti anziani ha sottolineato Barbiero - la conoscenza di questa realtà, con i suoi punti di forza e di debolezza è molto importante perché quelle che nella programmazione regionale vengono classificate come strutture residenziali extra ospedaliere rappresentano un nodo fondamentale della rete socio sanitaria territoriale, che si pone in relazione con il sistema ospedaliero, da un lato, e con l'area della domiciliarietà, dall'altro".
"Il progressivo aumento delle persone anziane comporta sfide sempre più complesse al sistema socio sanitario regionale, che è ancora un modello organizzativo e di finanziamento ancora troppo legato al posto letto. Infatti ha aggiunto Barbiero - nonostante la riforma regionale del 2007 per spostare il finanziamento pubblico dalle strutture alle persone, i bilanci delle case di riposo sono al 45% vincolati alle impegnative di residenzialità (ex quota di rilevo sanitario) erogate dalla Regione e al 50% alle quote alberghiere delle rette pagate dalle famiglie".
"Per questo motivo ha concluso Barbiero - lo SPI CGIL vuole aprire le porte e ragionare, nella prospettiva del diritto alla salute sancito dall'art 32 della nostra Costituzione, di come le professionalità oggi presenti nelle strutture residenziali extra ospedaliere possono offrire un contributo a costruire la risposta ai bisogni degli anziani nel territorio. Ed è su questo che dobbiamo concentrare lo sforzo nell'ambito della contrattazione sociale a tutti i livelli".
Scaletta Convegno
14:30 accreditamento partecipanti
15:00 relazione di Paolino Barbiero segretario generale SPI CGIL Treviso
16:00 tavola rotonda, intervengono:
- Giacomo Vendrame segretario generale CGIL Treviso
- Mauro Volpato direttore CdS D.Sartor di Castelfranco Veneto
- Marisa Durante direttore Servizi Sociali ULSS 7 Pieve di Soligo
- Fausto Favaro presidente ISRAA Treviso
- Chiara Corti Segreteria Sanità e Sociale Regione Veneto
17:30 conclusioni di Cecilia Cesari segretaria nazionale SPI CGIL
Coordina Elena Cognito giornalista di TV7 Triveneta
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