L’allarme della CGIL trevigiana che richiama la Regione del Veneto e l’ULSS 2 a convocare un tavolo
Covid in azienda, Visentin: “Mancano i parametri per gestire i focolai”
“Focolai aziendali, la mancanza di regole certe è fonte di preoccupazione”. Per il segretario generale della CGIL trevigiana, alle prese in queste settimane con diversi fronti di contagio nelle aziende della Marca, non solo L’ULSS 2 ma in particolare la Regione del Veneto hanno il dovere di definire dei parametri condivisi relativamente al contenimento dei contagi qualora avvengano in contesti produttivi. “Viviamo una nuova fase di complessità dettata dall’emergenza sanitaria – afferma Mauro Visentin – non è opportuno lasciare esclusivamente in capo all’ULSS le decisioni, che non sono esclusivamente di ordine sanitario, ma anche la politica regionale deve fare la sua parte, in modo trasparente e responsabile, per salvaguardare la salute dei lavoratori e delle loro famiglie e allo stesso tempo garantire la tenuta del sistema economico e dell’occupazione”.
“I casi Aia ed Electrolux e quelli che stanno emergendo, come alla Grigolin di Nervesa, sono rappresentativi della diffusione del contagio da Covid-19 nel tessuto produttivo del nostro territorio – spiega il leader della CGIL trevigiana –. Non sono casi da poter considerare separatamente, ovvero fanno tutti capo alla fase che stiamo vivendo. Non possiamo andare alla cieca, è indispensabile allora darsi dei parametri generali sulle modalità di intervento da adottare quando si riscontra un focolaio aziendale. La stessa definizione di focolaio oggi manca. Tale assenza di indirizzo, imputabile alla Regione del Veneto – sottolinea Mauro Visentin – va quanto prima colmata coinvolgendo nel processo decisionale le parti sociali che sono per definizione la rappresentanza dei lavoratori. Tale indeterminatezza, infatti, sommata ai ritardi nell’esecuzione e nell’esito degli screening a tampone, oltre gettare i lavoratori nel panico e non aiutare il nostro sistema produttivo a reggere al caos del momento potrebbe presto, anche alla luce dell’apertura delle scuole, diventare una bomba sanitaria e sociale – aggiunge allarmato Visentin”.
“Esortiamo in primis la Regione del Veneto a colmare questo vuoto – continua Visentin – e al contempo l’ULSS 2 a convocare un tavolo di gestione con le Organizzazioni Sindacali che guardi non solo a monitorare i casi specifici ma l’intero territorio provinciale, anche per dare responsabilmente una copertura sul fronte della sicurezza e della tutela della salute a quelle aziende che non hanno rappresentanza sindacale”.
Ufficio Stampa
Visentin Mauro
Segretario Generale CGIL TREVISO