Immagine di copertina

Tribuna di Treviso

Comunicati Segreteria - 26/05/2015

Gentile Tino,
vorrei rassicurarla sul fatto che, proprio visto il luogo e il momento di celebrazione, il gesto spontaneo venuto agli Alpini nel mettere alla leader della CGIL e a me il cappello, quel cappello che tanto rappresenta, non è stato vissuto come folklore né tantomeno come goliardata, anzi.

Dopo un'intera mattinata trascorsa dando valore alla memoria e rievocando con le immagini, la musica e le parole, quel buio periodo, mi riferisco agli anni del primo conflitto mondiale, il Sindacato ha commemorato i caduti al monumento a loro dedicato a Salettuol di Maserada. Un momento, se ci fosse stato anche lei l'avrebbe provato, di commozione ed emozione, scandito dai cori degli Alpini e dal suono della cornamusa.
La CGIL in quell'occasione ha deposto le corone commemorative.
Nessuna carnevalata, dunque, nessun travestimento o strumentalizzazione di sorta.
Solo tanta gente e un'Organizzazione che, insieme al suo vertice, Susanna Camusso, ha voluto onorare i nostri caduti.

Per questo la presenza degli Alpini, per quello che non solo storicamente ma ancora oggi rappresentano in ordine morale e valoriale, è stata non di circostanza bensì di significato.
L'aver indossato per qualche minuto il cappello degli Alpini è stato un onore per me, che alla leva ho fatto il carabiniere, e per questo ringrazio il coro A.N.A. "I Gravaioli" lì presente e i molti che hanno celebrato insieme al Sindacato l'anniversario della Grande Guerra.