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Colline del Prosecco, Patrimonio Unesco

Comunicati Segreteria - 08/07/2019

Intervento di Mauro Visentin
Segretario Generale CGIL Treviso

 

Colline del Prosecco, Patrimonio Unesco

Il riconoscimento delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene a Patrimonio Unesco va accolto e celebrato con grande soddisfazione. La definizione di "paesaggio culturale", un paesaggio modellato da un'interazione uomo-ambiente in continua evoluzione, uno dei soli 10 siti a potersi fregiare di questo titolo, è davvero la dimostrazione di una terra da sempre contraddistinta da un legame indissolubile tra comunità, lavoro e paesaggio. Quando il territorio, unito, si impegna a fare squadra, i risultati si ottengono. Ecco perché ora bisogna continuare su questa strada e ragionare su molti filoni. Quella del riconoscimento UNESCO è, senza dubbio, una grande occasione per il territorio dal punto di vista mediatico, promozionale ed economico. Ma non possiamo e non dobbiamo focalizzarci soltanto su quest’ultimo aspetto, perché essere Patrimonio dell’Umanità significa proprio saper coniugare urbanizzazione e ambiente, salute e agricoltura, tradizione e innovazione. Ora che il mondo guarderà alle colline del Prosecco come una terra magnifica, qual è, abbiamo l’opportunità di migliorare ancor di più la qualità della vita in quelle aree. Ecco allora alcuni punti cardine. Prima di tutto, il rispetto dell’ambiente, del territorio, della fauna e della flora, che passa da una sempre più oculata gestione agricola anche dal punto di vista della sicurezza, dalla riduzione dell’uso di pesticidi da una parte e del consumo del suolo dall’altra. Il tutto, collegato alla salute di chi in quelle zone ci vive. I riflettori mondiali non devono indurci a nuove costruzioni o farci prendere dalla frenesia di un turismo invasivo, ma dobbiamo programmare sin d’ora tutti assieme un piano di sviluppo basato sul turismo “slow”, sostenibile, responsabile, che tenga conto delle peculiarità storiche, degli edifici, delle genti che vivono nelle zone patrimonio. E proprio da qui, ripartire dalle tradizioni, senza il rischio che lo stesso turismo vada a far perdere identità a un territorio che ha ottenuto il riconoscimento proprio in virtù di questa stessa identità. Seguendo l’esempio di alcune realtà positive, sarebbe giusto puntare su un modello di “albergo diffuso” che possa valorizzare le magnifiche residenze esistenti, puntando magari a ristrutturazioni rispettose dell’ambiente e mirate al risparmio energetico, creando in questo caso, sì, una economia green. Insomma, i tempi ci sono e abbiamo l’occasione per costruire in modo intelligente, programmando una nuova visione per le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Ma serve una regia. Attenta, radicata sul territorio, brillante e con una visione a lungo termine.


Visentin Mauro
Segretario Generale CGIL TREVISO