Convegno CGIL Caporalato e Lavoro nero. NON QUI! per la campagna nazionale contro il caporalato.
Lavoro irregolare, Barbiero: "Monitoraggio in difesa dei diritti".
Barbiero: "Il caporalato come il lavoro nero è un fenomeno da combattere con un monitoraggio costante del territorio sia dagli organi di controllo che dalle istituzioni, primi fra tutti i Comuni della Marca.
Sotto tali irregolarità si cela il brutale sfruttamento dei lavoratori e una ricchezza economica che non genera benessere collettivo"
Settori quali edilizia, agricoltura e tessile sono i più soggetti a caporalato, lavoro nero e sfruttamento dei lavoratori immigrati con permesso di soggiorno in scadenza, prime vittime di tali forme di illegalità e, spesso, disumanità ha continuato Gino Dal Prà, segretario FLAI CGIL Treviso A causa della crisi crescono, infatti, i soggetti deboli nel mercato del lavoro, dove si continua a perpetrare un'erosione dei diritti e delle tutele contrattuali facendo sempre più ricorso alle forme atipiche alla cosiddetta paga globale, che vede mansioni e orario di lavoro inferiori a quelli effettivamente svolti dal dipendente, alle partite Iva monomandatarie che ingrossano il popolo di imprenditori discount. Una platea di soggetti sfruttati da imprenditori disonesti e da forme di criminalità organizzata (vedi cooperative spurie n.d.r.) che rischia di soppiantare i lavoratori regolari dell'edilizia, compromettendo anche la qualità stessa del lavoro. Per la medesima ragione anche i voucher nell'agricoltura hanno un loro grado di pericolosità se non vengono regolamentari rispetto ad un valore orario.
Il nostro, e quello della provincia di Treviso è l'esempio di tutto il nord est, è un mercato evoluto, con un alto tasso di meccanizzazione, sia nell'edilizia che nell'agricoltura, che si è dato delle regole, il Durc segna la strada, e che da peso alle relazioni contabili tra le imprese. Se questa evoluzione ha aggiunto Mauro Visentin, segretario FILLEA CGIL Treviso - da una parte allontana la tradizionale forma del caporalato come manomissione fisica del lavoratore, dall'altra crea una serie di fenomeni irregolari atti ad aggirare le leggi al fine di sfruttare quanto possibile il lavoratore e di creare una drammatica dipendenza non basata sulla normale relazione contrattuale col datore di lavoro ma fatta di sfruttamento, di minacce e a volte, come nei laboratori tessili, perfino di schiavitù. False cooperative, imprese di scopo, aziende etniche, partite Iva monocommittenti, sono stratagemmi per aggirare le regole e innalzare l'economicità dell'attività a spese dei lavoratori".Per questa ragione ha concluso Barbiero - per distinguere le imprese regolari da quelle irregolari è necessario non sottovalutare ma monitorare costantemente il fenomeno e le anomalie che genera anche in termini di sicurezza nell'ambiente di lavoro e di concorrenza sleale, come i bandi al massimo ribasso per le opere pubbliche. Buona pratica sarebbe quella di introdurre per questi settori più a rischio, in particolare per l'edilizia, il valore di congruità tra le ore lavorate e l'opera realizzata. Facciamo appello non solo alle sinergie tra le forze dell'ordine e chi è chiamato a controllare ma anche ai nostri Comuni, primi osservatori sul territorio, e alle associazioni di categoria al fine di prevenire l'inasprirsi di tali fenomeni illegali, di salvaguardare il lavoro e la qualità delle prestazioni offerte ad una domanda, inoltre, sempre più esigente".
Al convegno sono intervenuti in ordine: