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LETTERA AL DIRETTORE

Comunicati Segreteria - 18/11/2013

Gent. direttore,
le scrivo per sottolineare quanto anche nel nostro territorio sia fondamentale che il dibattito politico relativo alla scelta del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico sia vivo e ricco di punti di vista e proposte, pur diverse tra di loro, sulle candidature presentate e sulle rispettive mozioni.
Il PD trevigiano e i suoi iscritti, della prima e dell'ultima ora, che vivono in un contesto da sempre laboratorio di modelli economici, di trasformazioni sociali e attenti ai cambiamenti della governance locale, non possono mancare di riflettere sui programmi e sulle posizioni avanzate dai singoli candidati alla segreteria nazionale.

E anche i Sindacati, la CGIL, le varie anime della politica, e non solo, hanno il dovere di partecipare, contribuire, interpretare e trasmettere i messaggi profusi da tali posizioni, proprio perché le diverse candidature si misurano sui contenuti, anche al fine di trovare il giorno dopo il voto delle primarie un denominatore comune per affermare un'azione unitaria del Partito Democratico.

Per queste ragioni sento il dovere di esprimere apprezzamento e stima alla mozione "Per la rivoluzione della dignità" presentata da Gianni Cuperlo, che a mio giudizio ha meglio interpretato le angosce e le preoccupazioni dei pensionati, dei lavoratori e dei giovani e indica realisticamente le priorità di quella che dovrebbe essere un'azione di governo dal tratto riformista.
In particolare, per il rispetto dimostrato verso gli anziani, verso una generazione di pensionati che hanno lavorato tanto nella loro vita e che hanno versato fino all'ultima lira di contributi, quelli che non hanno privilegi e pensioni d'oro.
Anziani che vivono di ciò che si sono onestamente conquistati, che hanno combattuto ieri per un lavoro dignitoso e che oggi sono pronti a continuare a fare sacrifici, purché si possa investire sulla crescita e dare lavoro ai loro figli e nipoti. Non sono loro i ladri di questo Paese, non sono loro quelli che rubano il futuro ai giovani, non sono loro i colpevoli della crisi culturale, economica, sociale, finanziaria, occupazionale dell'Italia ma chi ha guidato il Paese alimentando il mal costume nella politica e nell'economia, la corruzione, le lobby di potere e i grandi e piccoli conflitti di interesse.

E fa bene Cuperlo a ricordare che occorre smetterla di tartassarli colpendo il potere d'acquisto del loro già basso reddito mentre sarebbe ora che la ricchezza venisse distribuita diversamente e con equità, anche difendendo le politiche socio-sanitarie e assistenziali e per i non autosufficienti. A ricordarsi degli esodati, vittime di una riforma sbagliata, dei lavoratori e lavoratrici che durante questa crisi che ammazza l'occupazione e la crescita, hanno la grande paura di perdere il lavoro a cinquant'anni e di non trovarne un altro. Sono vicino alle sue posizioni anche per ciò che sostiene a favore dei giovani che vedono solo rassegnazione davanti a loro, mentre hanno il diritto di costruirsi un futuro e di pretendere progetti per una concreta opportunità di trovare, qui e non altrove, la strada verso la realizzazione dei loro sogni che realizzandosi creano ricchezza nel territorio e nel Paese.

Infine, manifesto apertamente apprezzamento a Cuperlo per aver preso le difese del Sindacato italiano, per la sua storia, per ciò che è stato e continua ad essere, veicolo di aggregazione e di rappresentanza, dei valori della sinistra, che hanno caratterizzato le lotte per l'uguaglianza, la democrazia e i diritti di cittadinanza e nel lavoro. Punti saldi che si devono intrecciare con le nuove passioni per affrontare i tanti cambiamenti avvenuti e che verranno nella società di oggi. Non criticare e insultare ma innovare, cambiare per migliorare nel segno dell'equità, dell'onestà, della trasparenza e dell'etica politica. Questo è il messaggio che dovrebbe guidare chi si candida a rappresentare il maggiore partito di sinistra sia a livello nazionale che locale.