Il leader della Cgil provinciale richiama il Sindaco Conte a prendere una posizione forte negli interessi dei trevigiani
Bando periferie, Vendrame: “In ballo 500 nuovi possibili posti di lavoro”
Il segretario generale: “La riqualificazione dei quartieri rappresenta, in prospettiva, sviluppo economico e sociale ma sin da subito è opportunità occupazionale per tutto il territorio”
“Oltre all’incalcolabile indotto, sono stimabili in 500 i possibili posti di lavoro che verrebbero a mancare con la perdita dei contributi dello Stato per 14milioni più la parte pubblica comunale e gli investimenti privati per riqualificare i quartieri periferici del capoluogo della Marca”. A misurare la mancata occupazione è Giacomo Vendrame, leader della CGIL trevigiana, che interviene relativamente alla scelta del Governo nazionale di stralciare il bando periferie e con esso la realizzazione dei cinque progetti varati dalla precedente amministrazione comunale di Treviso ed ereditati dal Sindaco Mario Conte, che, fiducioso nello scongelamento dei fondi posticipato al 2020, si dice comunque pronto, patto di stabilità permettendo, a mettere mano agli avanzi di bilancio, ovvero ai soldi dei trevigiani.
Con il bando per la riqualificazione delle periferie urbane la città di Treviso si era aggiudicata oltre 14milioni di euro di risorse statali da investire in illuminazione led, piste ciclabili, impianti sportivi, aree verdi, luoghi di incontro per la comunità, in particolare nei quartieri di Santa Maria del Rovere, Fiera e Selvana. “L’altro aspetto da considerare - spiega il segretario generale della CGIL di Treviso - è che la realizzazione di tali opere pubbliche offre possibilità di sviluppo economico e sociale, penso a negozi ed esercizi che possono beneficiarne, ma ancor prima del loro compimento genera ricchezza in termini di posti di lavoro, soprattutto in un settore come quello dell’edilizia che, dopo gli anni bui della crisi, ha bisogno di essere sostenuto per ripartire. Possiamo stimare - continua Giacomo Vendrame - che per un investimento complessivo pari a circa 30milioni di euro sono almeno 500 i lavoratori che dovrebbero essere direttamente impiegati, senza tener presente gli studi professionali e tutte le realtà economiche che a vario titolo ruotano attorno all’esecuzione dei progetti”.
“14milioni di fondi che il Comune capoluogo non ha e che non potrà utilizzare così facilmente - puntualizza Vendrame -. Tenendo presente che le risorse virtuosamente accantonate dall’Ente come avanzi di amministrazione avrebbero, invece, potuto essere impiegate per ridurre ulteriormente le imposte comunali, per essere destinate al sociale oppure a investimenti, anche infrastrutturali, per il turismo”.
Vendrame si aggiunge al coro di coloro che chiedono al Sindaco di Treviso una presa di posizione politica forte. “Visto che da Cà Sugana a Palazzo Chigi, passando per il Sant Artemio e Palazzo Balbi, governa la Lega di Conte - punta il dito Vendrame -, nell’operare nell’interesse della città si faccia valere e riporti a casa quel risultato raggiunto da Manildo grazie al bando di Gentiloni”.
Ufficio Stampa
Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO