Legalità, la mafia c’è. È il momento di agire
“In Veneto la mafia non attecchisce” l’ho sentito dire spesso negli anni, anche di recente, l’ho pensato anche io a volte, forse per rassicurarmi della solidità del nostro sistema sociale e produttivo. La realtà, però, è quella che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. L’operato delle mafie nella Marca Trevigiana è silenzioso ma emerge un puntino dopo l’altro. Basta pensare a uno dei casi più recenti, l’arresto del presidente del Mogliano calcio per rapporti con la criminalità organizzata e la denuncia della Cgia di Mestre che parla di “provincia di Treviso a rischio infiltrazioni mafiose”. Ma davvero dobbiamo ancora ascoltare questi moniti? Perché il sindacato è da anni che chiede una maggiore attenzione, tanto da aver dedicato unitariamente lo scorso primo maggio proprio al tema della legalità nel mondo del lavoro. Non bastano i dati che abbiamo sotto gli occhi, con un +64% di denunce per estorsione? Le mafie in Veneto ci sono da anni. La crisi, come ben sappiamo, ha portato sul lastrico decine di aziende, uno scenario diventato terreno fertile per le attività criminali. Non è più tempo delle parole quindi. È necessaria un’azione politica forte per chiedere più controlli, più indagini, più azioni a tutela del mondo del lavoro che non può essere lasciato a se stesso nella convinzione che certe cose non facciano parte della nostra cultura. E, a proposito di cultura, è proprio quella della legalità che va rilanciata.
È un circolo vizioso a tutti i livelli: in questa campagna elettorale ho sentito i vari protagonisti promettere di abolire questa o quella tassa. Ma nessuno si prende la briga di spiegare come verrebbero invece spesi i soldi delle mie tasse. Troppo facilmente serpeggia il concetto che un po’ di evasione non fa male alla società in uno stato dalla pressione fiscale insostenibile. E al contempo ce la prendiamo con l’ente pubblico, quando è il primo a soffrire dei sempre più frequenti tagli. Ma se soffre il pubblico, soffre tutta la comunità, perché vengono a mancare servizi essenziali, quelli che pretendiamo – giustamente – e reclamiamo ogni giorno proprio perché pagati “co i me schei”. E dobbiamo pretendere che i nostri schei siano usati bene.
Legalità e lavoro vanno di pari passo. Ce ne accorgiamo noi, che il mondo del lavoro lo viviamo tutti i giorni dall’interno. Dove c’è qualità del lavoro c’è legalità, dove ci sono problemi a livello occupazionale e salariale, è più facile che mettano radici problemi di altro tipo. La Cgil diventa dunque inevitabilmente una sentinella in ambito di legalità. L’appello è che i segnali che mandiamo e portiamo alla luce vengano ascoltati a tutti i livelli.
di Giacomo Vendrame
Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO