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Boom per APe Social & Quota 41

Informazioni Patronato Inca - 24/07/2017

Boom per APe Social & Quota 41
La Marca prima in Veneto per numero di pratiche, con casi molto diversi tra loro

 

In poco meno di un mese - cioè da quando il 19 giugno si è aperta la finestra per richiedere l’APe Social e l’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci, chiusasi poi il 15 luglio - l’INCA della CGIL di Treviso ha gestito ben 603 domande, quasi la metà di tutte quelle presentate in provincia. E la Marca, con un totale di 1.228 su 6.701, si è attestata al primo posto in Veneto per numero di pratiche avviate, complessivamente il 18,3% a livello regionale. Nello specifico, sono state 811 le domande aperte per i lavoratori precoci trevigiani (di cui 393 dall’INCA) e 417 (di cui 210 sempre dall’INCA) quelle per l’APe Social e i lavori usuranti.

Gli ottimi risultati ottenuti dal Patronato INCA trevigiano sul fronte di Quota 41 e APe Social, l’anticipo pensionistico agevolato rivolto a chi ha almeno 63 anni e appartiene a categorie soggette a particolare tutela, introdotti in forma sperimentale per il biennio 2017-2018 con la scorsa legge di bilancio, confermano la qualità e la puntualità del servizio offerto e la capacità della CGIL di dialogare con i cittadini nella presa in carico dei loro bisogni di tutela.

Tante e differenti sono state, infatti, le situazioni emerse, come ad esempio quella di Lorenzo (ndr. nome di fantasia). Classe 1952, Lorenzo è senza lavoro ormai da sette anni, da quando l’azienda l’ha licenziato per cessata attività. Per questo ha diritto a un anno di disoccupazione, che assieme ai 34 anni e 6 mesi di contribuzione da effettivo lavoro, lo portano a superare i 35 anni di contributi complessivi.

Con le regole introdotte dalla Riforma Fornero (Legge n. 214/2011) questo non basta. Da un lato, la norma eccezionale per gli uomini prevede che le quote siano state maturate entro il 2012 e che il lavoratore fosse occupato al 28/11/2011, ma Lorenzo è a casa da giugno. Dall’altro, la clausola di salvaguardia esclude la disoccupazione dalla contribuzione.

Nel frattempo la situazione di Lorenzo si fa ancor più pesante, perché la madre con cui convive diventa gravemente invalida e lui decide di occuparsene, senza poter lavorare, né tantomeno versare i contributi volontari, ritrovandosi ancora più in difficoltà al decesso della donna.

Finalmente, però, con l’APe Social per Lorenzo si apre un’opportunità e l’INCA lo assistente nelle pratiche. Sono passati, infatti, sette anni dal suo licenziamento e ha già compiuto 63 anni, ha versato più di trent’anni anni di contributi e si trova senza ammortizzatori sociali da ben più di tre mesi. Ora deve attendere la graduatoria dell’INPS, che uscirà entro il 15 ottobre e, sperando vi siano risorse sufficienti per tutti, potrà accedere alla pensione con decorrenza retroattiva dal 1° maggio 2017. E visto che l’indennità, entro un massimo di 1.500 euro lordi mensili, viene erogata per dodici mensilità fino al raggiungimento del requisito per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi), questi soldi gli permetteranno di arrivare con un po’ di serenità fino a metà 2018, quando finalmente potrà fare domanda.


Bresolin Silvia
Direttrice INCA CGIL TREVISO

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