Ecco le principali istruzioni e i requisiti per richiedere il Bonus Mamma domani e il Buono Nido, introdotti con la legge di bilancio 2017. Due tasselli che vanno a integrare le misure previste a favore delle famiglie e che, anche con l’aiuto dell’INCA, possono costituire un sostegno concreto per i genitori di bambini piccoli. Le richieste per il Bonus Mamma domani sono partite il 4 maggio 2017, la finestra per quelle del Buono Nido di quest'anno è stata riaperta il 29 gennaio 2018.
Bonus Mamma domani
Il Bonus Mamma domani è un importo una tantum di 800 euro corrisposto dall’INPS per ogni nascita di un figlio o adozione di un minore, a partire dal 1° gennaio 2017, su domanda della futura mamma al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo) o alla nascita, adozione o affido (e comunque entro un anno dall’evento).
La richiesta va presentata telematicamente tramite il sito o il Contact Center dell’INPS, o grazie all’assistenza e ai servizi offerti dai Patronati. Non essendo previsti limiti economici, non è necessario presentare il modello ISEE. Il contributo ricevuto non concorre alla formazione del reddito complessivo.
Le interessate devono possedere la residenza in Italia o la cittadinanza italiana o comunitaria (con permesso UE di lungo periodo o carta di soggiorno per familiari di cittadini UE, ma anche straniere regolari con permesso di soggiorno di breve durata). Se non comunitarie, devono essere in possesso dello status di rifugiata politica e protezione sussidiaria. Bisogna allegare la documentazione che attesta lo stato di gravidanza (certificato o numero di protocollo telematico) e autocertificare gli altri requisiti (tra cui eventuale permesso di soggiorno, attestazione della data del parto, se già avvenuto, in caso di adozione-affidamento, data di eventuale ingresso in Italia e in famiglia).
Buono Nido
Dal 29 gennaio e fino al 31 dicembre 2018, poi, i genitori di bimbi nati o adottati dal 1° gennaio 2016 potranno fare domanda anche per il Buono Nido, un ulteriore contributo che prevede fino a mille euro l’anno per i primi tre anni del figlio, da utilizzare per le spese di asili nido pubblici e privati. Le modalità per richiederlo sono le stesse del Bonus Mamma e anche in questo caso viene erogato dall’INPS direttamente al genitore richiedente, indipendentemente dal reddito, ma entro i limiti delle risorse stanziate. È, invece, necessario allegare alla domanda la documentazione che attesta l’iscrizione al nido, pubblico o privato, e il relativo pagamento della retta. Per i bimbi che, al di sotto dei tre anni, non possono frequentare il nido per patologie croniche, il bonus viene erogato con le medesime modalità, ma in misura piena e in un'unica soluzione pari a mille euro, previa presentazione della documentazione del pediatra di libera scelta, che attesti l'impossibilità della frequenza.
Il Buono Nido è incompatibile con i Voucher Baby-sitting, salvo nel caso specifico di bambini affetti da patologie croniche che necessitano di assistenza a domicilio, e non è cumulabile con le detrazioni fiscali del 19% per le spese di iscrizione al nido.
Nota
È importante ricordare, infine, che il Bonus Mamma e il Buono Nido (esclusi i casi citati) non sostituiscono, ma si aggiungono alle altre prestazioni di sostegno al reddito che possono essere richieste dalle famiglie, in particolare quelle con neonati e figli piccoli, ovvero il Bonus Bebè, il Bonus infanzia e gli Assegni al nucleo familiare.
Per maggiori informazioni sulle prestazioni legate alla genitorialità e per consultare la lista dei documenti per fare richiesta, cliccare qui.
Bresolin Silvia
Direttrice INCA CGIL TREVISO