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Pensioni 2025, tutto quello che c'è da sapere

Informazioni Patronato Inca - 24/02/2025

Come si va in pensione nel 2025 e cosa succederà nei prossimi anni?

Di seguito una sintesi delle principali opzioni pensionistiche in essere: come ogni anno, infatti, la Legge di Bilancio è intervenuta sulla materia previdenziale, prorogando Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale e apportando delle modifiche che troveranno compimento negli anni futuri, come lo sblocco anticipato dell'adeguamento all'aspettativa di vita, che ripartirà nel 2027. L'unico intervento operativo fin da subito riguarda la possibilità, per chi va in pensione con il contributivo, di raggiungere l'importo minimo necessario integrando la pensione pubblica con quella integrativa.

Ultimo aggiornamento, 04/03/2025 h 18:30

Di seguito si riportano le principali informazioni e opzioni per andare in pensione nel 2025, riassunte anche nella tabella in allegato, con segnalate in rosso le novità. Si ricorda che le informazioni hanno carattere generale e ogni caso va valutato individualmente: per verificare la tua posizione e procedere con l'eventuale domanda, rivolgiti alla CGIL. Chiama il numero 0422 4091 - tasto 3 o invia una email a treviso@inca.it (oggetto, nome, cognome, telefono) e fissa un appuntamento al Patronato INCA.


Quota 103

Misura prorogata con consistenti modifiche: l’adeguamento delle finestre mobili, l’abbassamento della soglia di pensione parametrata al trattamento minimo, che passa da 5 a 4 volte, e il calcolo della prestazione determinato secondo le regole del sistema contributivo, definitivo per sempre. Si va in pensione con 62 anni d’età e 41 anni di contributi, con finestra mobile di 7 mesi per i lavoratori dipendenti privati e autonomi e di 9 mesi per quelli pubblici. I requisiti vanno maturati entro il 31/12/2025. Attenzione, fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni) è preclusa la possibilità di continuare a lavorare, fatte salve le prestazioni da lavoro autonomo occasionale entro un tetto massimo di 5.000 €/anno.

 

Opzione Donna

Misura prorogata con le stesse restrizioni e rigidità che, introdotte nel 2023, ne avevano modificato in modo sostanziale il contenuto e i requisiti. L'opzione è riservata alle lavoratrici donne che hanno raggiunto i requisiti entro il 31/12/2024 e vanno in pensione con il calcolo contributivo. Per tutte si va in pensione con 35 anni di contributi (34 anni, 11 mesi e 6 giorni per le lavoratrici ex Inpdap, FS e Poste), mentre l'età anagrafica varia a seconda della condizione:

  • Caregiver, lavoratrici invalide almeno al 74%: 61 anni d'età, con la possibilità di un anticipo di massimo 2 anni solo alle donne con figli (60 anni con un figlio e 59 anni con almeno due figli)
  • Lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi: 59 anni d’età (per effetto di una riduzione d’ufficio di 2 anni)

Mantenute le finestre mobili di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Per il perfezionamento del requisito contributivo sono esclusi i contributi di disoccupazione e malattia.

Ape Sociale

Misura prorogata con adeguamento del requisito anagrafico e importo erogato fino a un massimo di €1.500 mensili per i primi 12 mesi di assegno. L’opzione è riservata a lavoratori privi di una pensione diretta in Italia o all’estero, in particolari situazioni soggettive e/o appartenenti ad alcune specifiche categorie:

  • lavoratori disoccupati (a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale), o a seguito della scadenza di un contratto a tempo determinato, ma con almeno 18 mensilità nei 3 anni precedenti;
  • lavoratori occupati che assistono da almeno 6 mesi il coniuge, l’unito civilmente o un parente convivente di I grado con handicap grave o di II grado se senza familiari in grado di assisterlo;
  • lavoratori invalidi civili con invalidità almeno al 74%;
  • lavoratori impiegati in lavori gravosi per almeno 6 anni negli ultimi 7, oppure 7 negli ultimi 10 antecedenti la decorrenza della pensione.

Si va in pensione a 63 anni e 5 mesi d’età con:

  • 30 anni di contributi (disoccupati, caregiver, invalidi oltre il 74%);
  • 36 anni di contributi per lavori gravosi;
  • 32 anni di contributi per gli operai edili (CCNL Edilizia e Affini).

È necessario maturare i requisiti entro il 31/12/2025. Le domande vanno presentate entro il 31 marzo o il 15 luglio e comunque non oltre il 30 novembre. Per le donne il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ogni figlio, con il limite massimo di 2 anni.

Pensione di vecchiaia

Fino a tutto il 2026 si va in pensione con 67 anni di età e 20 anni di contributi. Nel calcolo contributivo la soglia di accesso della pensione è di 1 volta l’importo dell’assegno sociale. In alternativa, a prescindere dall'importo soglia, si va in pensione a 71 anni di età e 5 anni di contribuzione effettiva.
 

Pensione di anticipata

Con il calcolo retributivo/misto si va in pensione a prescindere dall’età anagrafica con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne e 41 anni per i lavoratori precoci, ma con finestra mobile di 3 mesi.

Con il calcolo contributivo, si va in pensione sempre con 64 anni d'età, 20 anni di contributi e una finestra mobile di 3 mesi; nonchè portata a 3 la soglia di accesso della pensione è di 3 volte l'importo dell'assegno sociale (per le donne: 2,8 con un figlio e 2,6 con due o più figli). Per raggiungere tale soglia sarà possibile integrare la pensione pubblica spettante con l’eventuale valore della rendita della pensione integrativa, ma serviranno 25 anni di contributi (30 anni dal 2030) e la pensione non sarà cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo.


Interventi generali sul sistema previdenziale

  • Sblocco anticipato dell’aumento dell’aspettativa di vita sull’età pensionabile: con la Legge di Bilancio 2024 la fine del blocco sull’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita è stato anticipato dal 31/12/2026 al 31/12/2024. Di conseguenza, anche se al momento questo non ha comportato l’aumento dell’età pensionabile, dal 1° gennaio 2025 è già tornato operativo il sistema di adeguamento dei requisiti pensionistici; in assenza di ulteriori provvedimenti contrari e di cambiamenti demografici inaspettati, è certo che dal 2027 l’età per andare in pensione crescerà.

  • Modifica dei “coefficienti di trasformazione” per il calcolo delle quote contributive della pensione: a parità di condizioni (contribuzione, età, ecc.) chi va in pensione dal 1° gennaio 2025 avrà un assegno inferiore a chi ci è andato a dicembre 2024 (circa 2-3%).

  • Modifica del sistema di calcolo delle pensioni anticipate per alcuni settori pubblici (enti locali, sanità, scuole comunali dell’infanzia, ecc.): riduzione degli importi – dal 01/01/2024 chi matura i requisiti con un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni al 31/12/1995, per quegli anni ha una riduzione di 10-40 € al mese – e introduzione di una finestra di attesa che passerà dai 3 mesi del 2024 ai 9 mesi dal 2028 in poi.