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Malattie professionali, l'abilità sta nel difendersi

Informazioni Patronato Inca - 10/12/2018

MALATTI PROFESSIONALI
L’abilità sta nel difendersi

Spesso non è una casualità, ma succede, purtroppo, di subire un infortunio mentre si è al lavoro o ci si sta andando, o, ancora peggio, di ammalarsi a causa delle mansioni che si svolgono. Si parla, in quest’ultimo caso, di malattie professionali.

Un fenomeno in continua crescita, nonostante la leggera flessione del 2017, con 44.083 denunce protocollate dall’Inail nei primi nove mesi del 2018 e una media che negli ultimi cinque anni si è attestata sulle 59mila unità, segnando un +24% dal 2011. Si pensi, poi, che sempre rispetto a quell’anno, le patologie muscolo-scheletriche, introdotte nelle tabelle Inail aggiornate nel 2008 grazie anche all’insistenza dei medici dell’INCA, sono cresciute del 46%. Al di là dei numeri, già impressionanti, c’è il timore, giustificato, che l’impatto delle malattie professionali sia in realtà molto più elevato rispetto a quanto rilevato dalle statistiche ufficiali. La crisi e la paura di mettere a rischio la propria occupazione, nonché la difficoltà di dimostrare il cosiddetto nesso causale inducono spesso le lavoratrici e i lavoratori a rinunciare ai propri diritti. Un atteggiamento di rassegnazione che va scardinato e su cui il Patronato INCA, a livello nazionale e territoriale, pone un’attenzione e un impegno costanti.

L’attività di consulenza nella valutazione di ogni singolo caso si avvale di un team di medici e legali specializzati nell’assistenza sulle pratiche di denuncia delle malattie professionali e contribuisce, in concreto, a promuovere una nuova cultura della tutela basata sull’informazione e sulla prevenzione. Con questa modalità operativa, infatti, il Patronato INCA mette a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici strumenti comprensibili, che orientano sul funzionamento del sistema di protezione e rendono realmente esigibile quanto previsto dalle normative vigenti, e vuole stimolare la presa di posizione da parte delle Istituzioni sugli interventi di prevenzione necessari, perché è inaccettabile che ad oggi, i luoghi di lavoro siano zone franche dove i diritti possono essere sospesi, a discapito della salute.

Malattia professionale, come funziona
Una malattia professionale si differenzia da un infortunio per una lenta, graduale e progressiva azione che può compromettere non solo la capacità individuale di svolgere la propria attività, ma investire l’integrità psico-fisica della persona, fino a comprometterne la sfera relazionale e affettiva, tanto che dal 2000 è stato introdotto il concetto di danno biologico.

La tutela delle malattie professionali si basa su un sistema misto, che prevede sia patologie tabellate, per cui vale il principio della cosiddetta “presunzione del nesso di causa”, sia extratabellari, che impongono invece l’onere probatorio in capo al lavoratore. In ogni caso, una volta ottenuto il riconoscimento da parte dell’Inail, le prestazioni erogate possono essere sia di natura sanitaria che economica: copertura dei periodi di assenza in caso di interventi chirurgici o cure riabilitative finalizzati al recupero della capacità lavorativa; esenzione dal ticket sanitario per la patologia riconosciuta; copertura per cure termali; indennizzo in capitale dei danni riconosciuti con grado accertato dal 6% al 15%; costituzione di una rendita vitalizia per le menomazioni superiori al 16%; rendita ai superstiti quando la malattia è la causa diretta o indiretta del decesso del lavoratore o della lavoratrice.

Rivolgersi al Patronato INCA, perché
Rivolgersi al Patronato INCA, che si occupa in generale di tutto ciò che concerne la tutela dei diritti previdenziali e assistenziali, significa prima di tutto non essere soli, essere consapevoli dei propri diritti e affrontare il percorso di riconoscimento della malattia professionale con il sostegno e la consulenza di persone competenti.

Qualora, inoltre, la richiesta abbia portato a un indennizzo, in caso di aggravamento del danno è possibile ottenerne l’adeguamento economico, entro 15 anni dal riconoscimento della malattia da parte dell’Inail. Infine, è utile ricordare che oltre alla tutela previdenziale esiste anche l’eventuale azione in sede civile. Il 70% degli infortuni e delle malattie professionali denunciati e indennizzati dall’Inail, infatti, causano conseguenze gravi che possono essere legittimamente risarcite quando il danno è imputabile alla responsabilità del datore di lavoro. In quest’ambito, da anni, il Patronato INCA si avvale della collaborazione di professionisti competenti nell’ottenimento del cosiddetto danno differenziale.

 

 

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