Grazie anche al Patronato INCA, l'INPS ha fatto chiarezza sull'applicazione della norma "eccezionale" (Legge n. 214/11, art.24, co.15 bis), eliminando le restrizioni con cui era stata applicata fin dalla sua entrata in vigore. I lavoratori del settore privato nati nel 1952, perlopiù donne, possono finalmente esercitare il loro diritto e anticipare la pensione a 64 anni, valorizzando tutta la contribuzione volontaria, figurativa e di riscatto extralavorativa per il raggiungimento dei requisiti richiesti.
La norma, infatti, era stata introdotta in deroga alla legge Monti-Fornero per scongiurare un brusco innalzamento dell’età pensionabile per questa fascia di lavoratori, prevedendo la possibilità di andare in pensione al raggiungimento di requisiti anagrafici e contributivi più favorevoli da maturare entro il 31 dicembre 2012, ovvero a 60 anni con “quota 96” e almeno 35 anni di contributi da dipendente, oppure con 20 anni di contribuzione. L'INPS, però, aveva dapprima limitato questa opportunità solo a quanti risultassero occupati al 28/12/2011 applicando, peraltro, ai requisiti anche l’adeguamento alla speranza di vita, e poi conteggiando solo la contribuzione da effettivo lavoro.
Ora, dunque, recepiti gli ultimi indirizzi del Ministero del Lavoro, l'INPS applicherà la norma senza restrizioni, garantenedo, in presenza dei requisiti richiesti, le medesime opportunità a tutti i lavoratori dipendenti privati classe 1952.
Per approfondimenti www.inca.it
Bresolin Silvia
Direttrice INCA CGIL TREVISO