Il richiamo alla Regione del Veneto, Rossana Careddu: “Impegno per combattere il precariato”
Nuove regole per tirocini, Careddu: “Da abuso a opportunità formativa”
Il Sindacato apprezza il riordino dei tirocini previsto dal Governo e invita la Regione del Veneto ad agire congruamente per rilanciare questo strumento e contrastarne gli abusi, una ventina le situazioni irregolari intercettate negli ultimi mesi dello scorso anno
Rossana Careddu, segretaria provinciale della CGIL trevigiana e al vertice di NIDIL - la categoria dei lavoratori atipici e precari - spiega che nella legge di bilancio è stato approvato un emendamento che prevede finalmente un riordino in senso restrittivo delle regole sui tirocini extracurriculari, cioè quelli effettuati al di fuori del percorso di studi. Nell’ultimo semestre 2021 il Sindacato ha intercettato sul territorio provinciale una ventina di situazioni di abuso e irregolarità.
Dal varo della norma da parte del Governo le Regioni hanno 180 giorni di tempo per mettere appunto nuove e specifiche linee guida in materia di tirocini extracurriculari. Per farlo, la legge ha fornito dei criteri quali: l’individuazione degli elementi qualificanti (congrua indennità di partecipazione, esplicitazione della durata massima e limiti di attivazione in relazione alla dimensione delle aziende), la definizione dei livelli essenziali di formazione, le modalità di contingentamento per vincolare l’attivazione di nuovi tirocini all’assunzione di una quota minima di tirocinanti al termine del periodo formativo, l’obbligo per il soggetto ospitante di provvedere, a proprie spese, al rispetto delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza, nonché la previsione di strumenti di prevenzione e sanzionatori per i trasgressori che ne fanno uso distorto o improprio rispetto allo scopo originario, ovvero la formazione e l’inserimento lavorativo.
Si pensi che in Veneto nei primi nove mesi del 2021, dopo il crollo dovuto al lockdown dell’anno precedente, si sono registrate circa 29mila attivazioni di tirocini. In particolare, guardando al dato degli anni 2016-2020 emerge che la provincia di Treviso è la seconda a livello regionale proprio per numero di attivazioni (e per zone spicca su tutte l’area castellana), con una media intorno a 9mila l’anno, nel periodo preso a riferimento, escluso il 2020.
“Andiamo nella giusta direzione, che come Sindacato, abbiamo chiesto da tempo, per valorizzare il lavoro e puntare alla qualità, e per eliminare o quanto meno contenere le forme più abusate di sfruttamento che si tramutano in cronica precarietà per le persone, nel lavoro come nella loro condizione sociale - dichiara Rossana Careddu”.
“Troppo spesso fino a oggi, se si vuole guardare alla realtà dei fatti, i tirocini extracurriculari sono stati un mezzo per mascherare vere e proprie assunzioni, eludendo il sistema contributivo e retributivo, con compensi a titolo di rimborso, pari a poche centinaia di euro e senza alcuna copertura previdenziale - afferma Rossana Careddu”.
“Se un tirocinio è ben regolato e delimitato può certamente essere un’utile opportunità formativa, ma la maggioranza si sta rivelando una modalità per aggirare un rapporto di lavoro dipendente e il problema, come più volte denunciato dal Sindacato, riguarda ormai lavoratrici e lavoratori giovani ma anche meno giovani. Oggi - conclude Careddu - spetta alla Regione sanare questo sistema disfunzionale ponendo dei validi correttivi, auspichiamo lo faccia con responsabilità nei confronti dei lavoratori di domani - ma anche per coloro che necessitano di riqualificazione professionale - e pragmatismo, ascoltando le istanze e i suggerimenti delle Parti sociali, che su questi aspetti di tutela hanno molto da dire”.
Ufficio Stampa
Careddu Rossana
Segretario Generale NIDIL Treviso