Bonus sportivi nel decreto Sostegni: gli esclusi dall’indennità
Bonus sportivi, nel decreto Sostegni trova spazio la nuova indennità ma restano esclusi tutti coloro che non avevano fatto domanda nel 2020.
Il decreto Sostegni che è stato varato dal Consiglio dei Ministri il 19 marzo scorso coinvolge anche la platea dei collaboratori sportivi. La nuova indennità di importo variabile, pari a un minimo di 1.200 euro per arrivare fino ad un massimo di 3.600 euro, sarà calcolata in base all’ammontare dei compensi percepiti nel 2019. L’importo del bonus riconosciuto sarà pari a 1.200 euro per compensi inferiori a 4.000 euro; 2.400 euro per compensi superiori a 4.000 euro e fino a 10.000 euro; 3.600 euro per compensi superiori a 10.000 euro.
Così come avvenuto per l’erogazione automatica relativa alle mensilità precedenti, i collaboratori sportivi già beneficiari dovranno confermare, nella piattaforma informatica, che l’attività relativa al rapporto di collaborazione sia cessata, ridotta o sospesa a causa del Covid (a tal fine, si considerano cessati a causa dell’emergenza epidemiologica anche tutti i rapporti di collaborazione scaduti entro la data del 30 dicembre 2020 e non rinnovati).
Secondo l’ultima versione del testo, il pagamento del bonus per gli sportivi sarà automatico per chi ha già presentato domanda di accesso alle precedenti indennità. Non potrà fare domanda chi, invece, non ha richiesto i contributi a sostegno del settore nel corso del 2020.
Un aspetto non di poco conto e – a detta della CGIL trevigiana – discriminatorio. “Ci sono collaboratori sportivi che non hanno fatto domanda di bonus nel corso del 2020 perché alcune attività sportive non erano soggette a sospensione, come il golf, ma anche quella natatoria. Altri non hanno presentato domanda perché all’epoca privi dei alcuni requisiti necessari, e altri ancora, moralmente, hanno preferito non avvalersi del bonus perché, in quella fase, in una condizione economica sostenibile. Ora, a distanza di molti mesi, mutata la situazione, sono tutti esclusi proprio nel momento di maggior bisogno – affermano Rossana Careddu, segretaria generale NIDIL CGIL Treviso e Nicola Atalmi, segretario generale SLC CGIL Veneto –. Non saranno pochi questi esclusi, considerando che complessivamente sono circa 15mila gli addetti in Veneto ad aver fatto domanda prima di marzo di quest’anno e che nella sola provincia di Treviso i collaboratori sportivi sono oltre 25mila”.
“Molti dei collaboratori sportivi erano soggetti deboli e in condizione di precarietà anche prima dell’emergenza Covid – hanno sottolineato Careddu e Atalmi –. Oltre un anno di pandemia ha fatto esplodere le contraddizioni di questo tipo di occupazione. C’è allora bisogno di una attenzione speciale e provvedimenti duraturi per accrescere le tutele e dare certezze ai lavoratori di questo settore”.
Ufficio Stampa
Careddu Rossana
Segretario Generale NIDIL Treviso
Atalmi Nicola
Segretario Generale SLC CGIL TREVISO e Segretario Provinciale CGIL TREVISO