I periodi formativi presentano opportunità, ma anche rischi di uso scorretto
Un manuale per l'Alternanza Scuola-Lavoro
Far conoscere le opportunità dell'alternanza scuola-lavoro, ma anche evidenziare i rischi legati a un suo eventuale abuso e prevenire così possibili degenerazioni. È l'obiettivo del progetto "Metalaternanza" promosso da CGIL e Liceo Artistico di Treviso: un gruppo di studenti dell'Istituto, proprio nel corso di un periodo di alternanza svolto nella struttura del sindacato, ha ideato e realizzato un manualetto che raccoglie tutte le informazioni base sui periodi formativi obbligatori, introdotti con la cosiddetta legge sulla “Buona Scuola”. Uno strumento che andrà in mano a tutti i ragazzi della Marca, dalla terza superiore in su.
Sono 16 mila gli studenti trevigiani che nell’anno scolastico 2016-17 hanno già partecipato all’alternanza e, entrato a pieno regime il meccanismo, sfioreranno i 25mila, con circa 5 milioni di ore di formazione-lavoro erogate e un migliaio di soggetti ospitanti coinvolti.
La spinta del sindacato nasce dalla convinzione che non può esserci una buona alternanza se non vengono garantiti un percorso all'altezza dal punto di vista didattico e formativo e del buon lavoro. Ma anche dalla volontà di evitare che le imprese ne approfittino, utilizzando gli studenti per sostituire i propri lavoratori dipendenti. La presenza di questi giovani, invece, può portare un contributo positivo anche a chi li ospita.
Purtroppo proprio trovare enti o aziende disponibili, e per di più preparate, ad accogliere gli studenti, è forse la difficoltà maggiore. Le scuole hanno maturato già alcuni rapporti, ma solo con poche imprese, altre indicazioni giungono dagli studenti stessi.
Grazie anche all'aiuto di quattro professionisti del mondo della comunicazione, intervenuti come tutor nel progetto promosso dalla CGIL, i ragazzi hanno curato l’intera produzione del manualetto, dai contenuti alla grafica, dimostrando interesse, una sana curiosità e voglia di mettersi in gioco. Stampato in tremila copie, il vademecum verrà ora distribuito nelle scuole superiori della Marca, in collaborazione con la Rete degli Studenti Medi.
di Alberto Irone