Domani, martedì 21 novembre, presidio dei dipendenti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso davanti alla Prefettura
Le organizzazioni sindacali: “Maggiore attenzione per chi si occupa ogni giorno della tutela dei lavoratori”
Personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso in stato di agitazione per protestare contro i continui tagli del salario. I 27 dipendenti dell’Itl del capoluogo si danno appuntamento martedì 21 novembre dalle 8.30 alle 12.00 davanti alla Prefettura per un presidio che si concluderà con un incontro con il Prefetto per la consegna di un documento di rivendicazioni da inoltrare, per suo tramite, alla presidenza del Consiglio, al ministro del Lavoro e al ministro dell’Economia, affinché prendano le opportune e necessarie iniziative per ridare dignità e risorse a chi, per lavoro, si occupa della tutela del lavoro altrui.
I lavoratori dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso aderiscono così allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale. I 27 dipendenti - che nel corso del 2018 scenderanno a 25 per pensionamenti - protestano perché, pur avendo raggiunto gli obiettivi annuali imposti, quest’anno non viene loro garantita parte della retribuzione accessoria (ossia il premio di risultato) prevista dal Fondo unico di amministrazione 2016. Al contrario, lo Stato minaccia di chiedere la restituzione di parte della retribuzione accessoria relativa al 2015, peraltro già validata dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dunque liquidata ai dipendenti. Il Def infatti ha tagliato del 50% il Fondo unico di amministrazione utilizzato per pagare i premi del personale: sono stati tagliati i 7 milioni sui 14 necessari per il 2015 e il 2016. La parte di stipendio corrispondente al salario accessorio è pari a circa 1.800-2.000 euro netti all'anno.
Giuseppe Nolè della Cisl Fp Belluno Treviso, Guglielmo Pisana della Uil Pa Treviso Belluno e Maurizio Sammartino della Fp Cgil Treviso unitamente alle Rsu dell’Itl, sottolineano che, nonostante la fortissima carenza di personale, nel corso del 2016 l’Ispettorato del Lavoro di Treviso comunque ha rilasciato 1700 provvedimenti di maternità anticipata, convalidato più di 1063 dimissioni di lavoratrici madri, inviato più di 350 dimissioni telematiche on-line, ricevuto circa 210 denunce dei lavoratori in difficoltà, ispezionato circa 785 aziende, gestito più di 600 vertenze individuali di lavoro, autorizzato 438 impianti di videosorveglianza, esaminato più di 1000 istanze di lavoratori “salvaguardati” e 80 relazioni relative a cassa integrazione guadagni e contratti di solidarietà.
“Per la scarsa considerazione manifestata per il servizio garantito ai lavoratori e alle aziende e per il poco rispetto nei confronti della funzione sociale svolta dall’Ispettorato del Lavoro - spiegano i rappresentanti sindacali - chiediamo maggiore tutela per chi si occupa quotidianamente proprio della tutela dei lavoratori”. L’Itl è nato due anni fa come Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, svolgendo le attività ispettive già esercitate dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall'INPS e dall'INAIL. “Il Governo non ha più seguito la crescita di questo ente – sottolineano Pisana, Nolè e Sammartino – e, soprattutto, non ha ancora provveduto a un allineamento economico e contrattuale tra tutti gli ispettori dell’Itl, provenienti da enti diversi, determinando l’assurda situazione per cui colleghi che svolgono la stessa attività e operano congiuntamente ricevono retribuzioni molto diverse”. Una situazione che qualunque ispettore considererebbe illecita in caso di accertamento a un soggetto privato.
Uffici Stampa