IOV Castelfranco, Bernini: “La politica trevigiana ha lasciato mani libere alla Regione”
Il segretario generale FP CGIL di Treviso: “L’operazione IOV nel nosocomio di Castelfranco pare confermarsi temporanea. Saltano così 150 posti letto”
“A differenza dei loro colleghi vicentini e veneziani, sia per quanto riguarda la definizione degli ambiti ottimali delle nostre ULSS, sia relativamente alla programmazione socio-sanitaria in materia di posti letto ospedalieri, la politica trevigiana se n’è lavata le mani e ha lasciato fare alla Regione. L’esempio di Castelfranco ne è la riprova”. Ad affermarlo è Ivan Bernini, segretario generale Funzione Pubblica CGIL di Treviso, che mette a fuoco la vicenda.
“Sulla questione dell’ospedale di Castelfranco, infatti, il Presidente della V Commissione, Fabrizio Boron, ha onestamente affermato che da padovano è contento che, in previsione della costruzione del nuovo polo ospedaliero della città del Santo, la sede dello IOV rimanga a Padova e che a Castelfranco vadano 150 posti letto. Un’affermazione - sottolinea il segretario generale FP CGIL di Treviso - che definitivamente chiarisce la reale portata dell’intervento nel trevigiano, ovvero meramente di carattere temporaneo. Nel sostenere che siano state salvaguardate le aree di base e il futuro del nosocomio, ad aver sottovalutato l’operazione è il Sindaco del Comune castellano”.
“Nel merito del provvedimento - continua Ivan Bernini -, come Sindacato riteniamo necessario lavorare celermente su quattro punti chiave: avviare un tavolo di confronto che definisca chi e come organizzerà il personale che attualmente opera alle dipendenze dell’ULSS 8, ma che nel futuro dovrà essere gestito e strutturato dallo IOV per quanto riguarda i citati 150 posti letto; determinare, questo sosteneva la delibera dello scorso febbraio, dove saranno riallocati nel territorio provinciale quelli soppressi su Castelfranco; implementare il numero di posti letto delle strutture intermedie, in particolare degli Ospedali di Comunità che non sono mai stati avviati; chiarire la compartecipazione dello IOV al canone attualmente sostenuto dall’ULSS nella remunerazione legata al progetto di finanza. Se 150 posti letto sono dello IOV va da sé che l’Istituto debba sostenere parte di quella spesa. Questo anche perché la stessa Azienda Sanitaria, conseguentemente alla soppressione dei posti letti, otterrà un minore finanziamento”.
“La sottrazione di posti letto nell’area medica ospedaliera e la mancata attivazione degli Ospedali di Comunità e dei servizi territoriali - sottolinea Bernini - pone un grande problema di copertura del fabbisogno soprattutto nell’area anziani. Non solo, cioè, si sono tagliati posti letto, ma non si sono costruite nemmeno le alternative al di fuori dell’ospedale”.
Treviso, 16 settembre 2016
Ufficio Stampa
Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO