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Cesana Malanotti, Lopin: “Si vada oltre la politica”

Comunicati Fp - 19/04/2016

COMUNICATO STAMPA

 

La FP CGIL punta il dito sulla situazione di stallo dell’Istituto vittoriese
Cesana Malanotti, Lopin: “Si vada oltre la politica”
Il funzionario sindacale CGIL: “Tutelare lavoratori e utenti prima di tutto. Responsabilmente si superino le divisioni. Si programmi l’attivazione dell’ospedale di comunità”

 

“La politica tutta e i soggetti in campo devono fare la propria parte per garantire i servizi sul territorio, investendo risorse e competenze per potenziare organici e strutture anche oltre gli standard minimi regionali, ormai poco adeguati alla complessità dell’utenza, specie se si aspira a ricoprire ruoli da protagonisti nello scenario socio-assistenziale locale”. Per bocca di Alberto Lopin, la FP CGIL di Treviso interviene così sulla situazione dell’istituto Cesana Malanotti con sede principale a Vittorio Veneto e decentrata a San Vendemiano nota ormai da lungo tempo e sulla quale il CdA dell’Ente, nominato dalla precedente Amministrazione e a scadenza, e l’attuale Amministrazione Comunale, titolata per Statuto a nominare il nuovo CdA, si scagliano reciproche accuse.

“La CGIL FP già nei tavoli di confronto e contrattazione dell’Istituto si è espressa nel recente passato chiedendo sobrietà e responsabilità agli attori - spiega Alberto Lopin della FP CGIL di Treviso - lo scenario, infatti, ha ricadute di natura anche organizzativa che pesano sui dipendenti, chiamati a fronteggiare col proprio lavoro tale situazione. Gli stessi che forniscono un servizio socio-assistenziale di qualità, di frequente unica alternativa a bisogni che non troverebbero diversamente una risposta adeguata nel territorio vittoriese”.

“La CGIL FP - precisa Alberto Lopin - guarda, oggi con apprensione, esclusivamente a questi lavoratori, agli utenti del servizio e agli investimenti che già ad oggi si sarebbero dovuti programmare. Da un anno a questa parte la sede vittoriese è stata individuata da parte dalla ULSS 7 quale luogo adatto all’attivazione dei posti letto dell’ospedale di comunità previsti dal PSSR. Un progetto che, passando per il cambio di due direttori della IPAB - sottolinea Lopin - ha richiesto notevoli sforzi non solo dei livelli dirigenziali e dal quale è seguita la riorganizzazione interna dei nuclei. Tirando in ballo la tenuta dei bilanci dell’Ente, da mesi assistiamo a prove muscolari tra il CdA, che improvvidamente parla di commissariamento, scelta che in ogni caso spetta unicamente alla Regione del Veneto in particolari condizioni di deficit dell’Ente, e l’Amministrazione comunale, contrasti che rischiano di far arenare tale percorso e vanificare quanto fatto. Ufficialmente registriamo che l’IPAB è sana, con un bilancio solido e buone prospettive di radicamento nei servizi territoriali. Se così non fosse ed esistessero problemi di bilancio, chiederemo conto a quanti ce lo hanno costantemente negato affermando che i conti erano sani. In altri termini un patrimonio da tutelare quale sia l’orientamento politico degli organi preposti alla sua gestione e del Comune”. Perché è patrimonio della comunità vittoriese e di quanti, anche fuori del vittoriese, trovano accoglienza, assistenza e cura.

“Come i lavoratori mettono in campo il loro impegno ogni giorno, seppur con un contratto collettivo nazionale scaduto da 7 anni, garantendo servizi di qualità - conclude Lopin - la politica faccia la sua parte e sia responsabile delle sorti di tali servizi per il bene della comunità”.

 

Treviso, 19 aprile 2016

 

Ufficio Stampa