COMUNICATO STAMPA
La FP CGIL stima una carenza di organico pari a 400 unità nella sola provincia di Treviso
Personale insufficiente, Bernini: “Situazione cronica”
Il segretario generale: “I cittadini non hanno alternativa alcuna che rivolgersi ai Pronti Soccorso, congestionando i reparti e abbassando la qualità del servizio”
“La retorica e l’arte oratoria che pare contagiare sempre più uomini di governo e delle Istituzioni scade a fronte della realtà che vivono migliaia di veneti, cittadini e lavoratori. Nella Marca le nostre strutture e i lavoratori trevigiani sono al collasso: è stimabile in ben 400 addetti il gap di personale che la Sanità della provincia soffre rispetto alle esigenze della nostra collettività. Di questo passo i problemi si vanno via via cronicizzando”. Questo l’allarme lanciato da Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso, fortemente preoccupato per il futuro della Sanità sul territorio della provincia di Treviso.
“Tagliando i posti letto ospedalieri e non attivando le strutture intermedie e i servizi extra-ospedalieri necessari a far fronte ai bisogni di salute è chiaro che si congestionano reparti, in particolare le medicine, e Pronti Soccorso. Ai cittadini, ai quali era stata promessa una nuova Sanità ancora nel 2012, non restano infatti alternative – spiega il segretario generale FP CGIL di Treviso - sebbene se ne parli come cosa fatta, delle 100 medicine di gruppo integrate aperte 24 ore su 24 non c’è a oggi alcuna traccia e neppure degli ospedali di comunità”.
“Inoltre, limitando la possibilità di assumere nuovo personale, nonostante da anni ormai le direzioni delle ULSS registrino la mancanza di medici, infermieri, operatori e tecnici, e che i lavoratori in organico non ce la fanno proprio più a saltare ferie, riposi, a fare straordinari, la situazione va nettamente peggiorando con gravi ripercussioni a spese dell’utenza – continua Ivan Bernini -. Le aperture notturne e nei giorni festivi delle radiologie e di altri servizi vengono gestiti sempre con lo stesso personale. E così facendo il Veneto non rispetta la normativa europea in materia di orario di lavoro sulla quale la Regione, cioè i cittadini, dovrà pagare le relative sanzioni. Per non parlare poi dei punti prelievi aperti di domenica – aggiunge Bernini – un’operazione a perdere e che pesa sulle casse delle Sanità pubblica”.
“Dell’epocale riforma sanitaria che riduce il numero delle Ulss poco se ne fanno i trevigiani che continuano, e di questo passo continueranno, a girare per la provincia bussando a porte che trovano chiuse. Dunque – conclude Bernini - oltre la tanta retorica politica e i proclami, i soli fattori reali restano l’assenza di un progetto di riorganizzazione che tenga conto delle esigenze di territorio e cittadini e la conservazione dei potentati. Pare, infatti, che il fare ceda di fronte alle lobby di potere che chiedono il mantenimento di strutture e di posizioni”.
Treviso, 19 gennaio 2016
Ufficio Stampa
Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO