RSU ULSS 8 ASOLO-MONTEBELLUNA
COMUNICATO STAMPA
La denuncia: tempi stretti non permettono un serio confronto per tutelare gli interessi dei lavoratori. Sul piatto anche gli inquadramenti del personale
Futuro dell’Ulss 8, RSU preoccupate per i dipendenti dell’Azienda
Borin-Capretta: “Riorganizzazione del personale, trasferimenti di funzioni e previsioni di risparmi senza un orientamento all’investimento nella Sanità. Le troppe incertezze sul progetto di legge allarmano i lavoratori”
“Troppe incertezze e poca chiarezza sul futuro della Sanità sul territorio e dei lavoratori dell’Ulss”. Questo il commento dell’RSU dell’Ulss 8 Asolo Montebelluna che, dopo aver preso visione del progetto di Legge Regionale sul nuovo assetto sanitario regionale, esprime forte preoccupazione in merito alla partita del personale dipendente.
“Ci risulta che allo stato attuale vi siano ancora numerosi aspetti da chiarire e non specificati che non ci permettono di guardare con serenità al progetto attualmente in discussione alla V Commissione della Regione Veneto – spiegano Federico Borin e Dario Capretta - innanzitutto, non ci è chiaro se i risparmi previsti prevedano eventuali tagli al personale dipendente che potrebbero scaturire dalla sua riorganizzazione. In particolare tali eventuali risparmi saranno reinvestiti per i lavoratori della sanità veneta, che più volte il Presidente Zaia ha elogiato, procedendo a quelle assunzioni che permetterebbero il rispetto della direttiva europea sull’orario di lavoro e sulla sicurezza sul luogo di lavoro. Problemi concreti che anche sull’Ulss 8 gravano pesantemente”.
“Ed è ancora da appurare come avverrà tale riorganizzazione del personale nell’ambito del raggruppamento delle Ulss nell’azienda unica provinciale trevigiana – sottolineano le RSU - rimane inoltre da chiarire quali saranno i livelli di competenze previsti per il personale amministrativo alla luce di alcuni spostamenti funzionali dalle singole Ulss alla prevista Azienda Zero che, secondo il progetto di legge attualmente in discussione, dovrebbe assorbire parte delle funzioni attualmente alle realtà territoriali. Siamo poi preoccupati di quanto avverrà per tutti i lavoratori che in ogni Azienda hanno diversi inquadramenti salariali avvenuti nel corso degli anni attraverso i diversi contratti integrativi e di secondo livello – aggiungono Borin e Capretta - le stesse RSU sono ignare di quale sarà il loro futuro in seguito agli accorpamenti”.
“In altre parole oggi i dipendenti dell’Ulss vivono uno stato di grave incertezza – continuano le RSU - e non aiuta a distendere gli animi e le preoccupazioni il ristrettissimo tempo di scadenza che il Governo Regionale ha previsto per portare a termine la riforma. Un tempo – concludono Borin e Capretta - che non offre occasioni di confronti e dialogo né sul territorio né a livello regionale con le parti sindacali. Chiediamo dunque chiarezza su quello che sarà il futuro dei lavoratori della sanità veneta e delle nostre Ulss trevigiane, lavoratori che già stanno scontando il blocco reiterato del CCNL e la riduzione del turn over”.
Treviso, 18 dicembre 2015
Ufficio Stampa