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Stop alle violenze contro il personale sanitario nel trevigiano, l’allarme e la posizione delle Federazioni sindacali della sanità

Comunicati Fp - 19/09/2025

I Sindacati stilano una lista di precise richieste indirizzate alla Direzione dell’ULSS 2 e alla Regione del Veneto

Stop alle violenze contro il personale sanitario nel trevigiano, l’allarme e la posizione delle Federazioni sindacali della sanità

 

Indignazione e condanna senza riserve all’escalation di aggressioni verbali e fisiche subite dal personale sanitario dell’ULSS 2 Marca Trevigiana. Questa la ferma posizione delle organizzazioni sindacali territoriali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind, secondo le quali le strutture sanitarie della provincia di Treviso sono diventate luoghi sempre più pericolosi per chi, ogni giorno, si impegna a garantire la salute e il benessere dei cittadini. “Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte a una situazione che non solo compromette la sicurezza dei lavoratori, ma mina la qualità dei servizi sanitari e il diritto alla salute dei cittadini” dichiarano Sara Tommasin (Fp Cgil), Elena Commazzetto (Cisl Fp), Roberto Meneghello (Uil Fpl), gianluca Martin (Fials), Annarita Secchi (Nursing Up) e Rodolfo Furlan (Nursind).

“Le aggressioni ai danni di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tutto il personale sanitario sono ormai una realtà allarmante e quotidiana. In particolare, i reparti di pronto soccorso, le emergenze e i reparti psichiatrici risultano essere i più esposti, in quanto la frustrazione dei pazienti e utenti, dovuta a lunghe attese e a situazioni di stress, spesso sfocia in comportamenti violenti, da quelli verbali fino a quelli drammaticamente fisici di aggressione. Ma non è solo la pressione del momento a scatenare tali atti, quanto la totale mancanza di protezione per chi lavora in prima linea”, sottolineano i rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind.

Stando ai dati messi a disposizione dall’azienda, nel corso del 2022 si sono registrate 480 segnalazioni di aggressioni, nel 2023 sono passate a ben 700 con 40 casi di denuncia di infortunio.

“Gli operatori sanitari, già stremati da turni massacranti e da un carico di lavoro che supera ogni limite umano dovuto alle carenze di personale e dalle mancanze organizzative, sono diventati il bersaglio di violenze che, troppo spesso, vengono sottovalutate o addirittura ignorate. È inaccettabile e inammissibile che aggressioni di questo tipo vengano tollerate come ‘normali incidenti di percorso’. Ogni atto di violenza è un attacco alla dignità delle persone e al lavoro di chi dedica la propria vita al servizio della salute pubblica, e costituisce un ulteriore aggravio di stress tra i professionisti che tende a peggiorare e ad avvelenare il clima lavorativo innescando tensioni che portano a inediti atteggiamenti di litigiosità e fatti di irruenza tra gli stessi lavoratori e lavoratrici. Non basta più la mera dichiarazione di intenti da parte delle istituzioni locali e regionali”, tuonano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali che chiedono con decisione che l'ULSS 2 Marca Trevigiana e la Regione Veneto attivino immediatamente tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la tutela legale del personale sanitario. Le misure di protezione devono diventare una priorità, e non solo in alcune strutture selezionate.

Precise le richieste che i sindacati di categoria avanzano: il miglioramento delle condizioni di lavoro, con un adeguato aumento delle risorse in organico, che permetta di alleggerire il carico di lavoro del personale e ridurre lo stress accumulato; il potenziamento della sorveglianza nelle strutture sanitarie più a rischio, con l'installazione di telecamere di sicurezza, sistemi di intervento rapido da parte delle forze dell’ordine e/o presidio permanente; il rafforzamento della formazione del personale sanitario, non solo dal punto di vista clinico, ma anche per la gestione delle situazioni di tensione e conflitto interno, che vanno altresì monitorate e vigilate dall’Azienda.

“La violenza non deve mai essere tollerata - ribadiscono i Sindacati richiamando la Direzione dell’ULSS 2 e la Regione del Veneto -, ogni singolo episodio di violenza è un danno non solo per chi lo subisce, ma per tutta la comunità, poiché minaccia direttamente la qualità dei servizi sanitari e il diritto dei cittadini a ricevere cure in un ambiente sicuro e rispettoso. Le aggressioni ai sanitari non sono solo un fenomeno da condannare e ovviamente da contrastare, ma un vero e proprio fallimento del sistema sanitario, che non è riuscito a proteggere adeguatamente chi lavora per il bene della collettività”.

“È ora di dare un segnale chiaro e forte al fine di arrestare questa spirale di violenza nella nostra sanità: chi aggredisce il personale sanitario deve essere perseguito con severità, e il personale sanitario deve essere messo nelle condizioni di lavorare senza dover temere per la propria incolumità. È necessaria una vera e propria inversione di rotta per tutelare chi ogni giorno fa il possibile per salvare vite e garantire assistenza a tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione”, concludono le organizzazioni sindacali.

 

Treviso, 19 settembre 2025

 

Ufficio Stampa