Il Sindacato denuncia la situazione di disagio e stress vissuta quotidianamente dal personale
Aperto lo stato di agitazione dei lavoratori del Comune di Caerano di San Marco
Marta Casarin: “Ente verso lo stallo”
Comune a un passo dallo stallo. Personale in sottorganico, pessima organizzazione, situazione continua di conflitto e tensione, cattive condizioni igieniche del luogo di lavoro. In sintesi, questi i gravi motivi che hanno condotto la Funzione Pubblica CGIL di Treviso a proclamare lo scorso 13 ottobre lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune di Caerano di San Marco e procedere alla dovuta informativa alla Prefettura di competenza.
“La situazione per i lavoratori è diventata ormai invivibile - spiega la segretaria generale FP CGIL di Treviso Marta Casarin -. La pianta organica dell’ente prevede 20 posizioni ma ne sono coperte solo 13 e operativamente 12, nonché a oggi non è presente in servizio nessun agente di polizia locale. Inoltre, delle 4 funzioni apicali ne sono definite solo 2. A tale quadro, che già comporta un’inaffrontabile mole di lavoro per i dipendenti, si somma la totale disorganizzazione degli uffici e delle mansioni che non permette il regolare svolgimento delle attività e che amplifica, e non poco, il livello di stress del personale, sfociando anche in situazioni di tensione e conflitto che, aggravate da un clima di controllo e prevaricazione, crea le condizioni per generare forme di burnout e dunque ulteriori assenze”.
“A questo - continua la segretaria della Federazione della CGIL trevigiana - si aggiungono le cattive condizioni nelle quali versa l’immobile comunale, oggetto di lavori di restauro, con innegabili carenze igieniche e la chiusura del bagno per disabili, in cima alla lista delle mancanze in termini di salute e sicurezza sul luogo di lavoro”.
“I lavoratori e le lavoratrici - sottolinea Marta Casarin - vivono ormai da troppi mesi un costante disagio lavorativo, professionale e umano che li sta facendo scivolare in forme depressive e di disagio che potrebbero costituire a loro volta un significativo impatto sull’attività dell’ente. Inevitabilmente con deflagranti conseguenze per i servizi erogati alla cittadinanza”.
“Da tempo abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di mettere mano alla difficile situazione e a porre in essere soluzioni concrete, a partire dal rimpolpare gli organici e migliorare l’organizzazione del lavoro, nonché le condizioni degli spazi, ma senza alcun riscontro. Per questo - conclude Casarin - è diventata improrogabile la dichiarazione di apertura dello stato di agitazione. Con i vertici comunali ci vedremo davanti al Prefetto di Treviso”.
Ufficio Stampa