Aperto dalla FP CGIL e dalla CISL FP lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Ipab trevigiana
Mancate risorse ai fondi contrattuali, lavoratori sul piede di guerra al centro di servizi Opere Pie D’Onigo di Pederobba
Mancati adeguamenti economici dei fondi contrattuali previsti dai relativi CCNL Enti Locali e Sanità per i 230 lavoratori e lavoratrici impiegati al centro di servizi Opere Pie D’Onigo, la FP CGIL di Treviso e la CISL FP Belluno Treviso aprono lo stato di agitazione. Questo sta accadendo all’Ipab di Pederobba che, non solo è inadempiente rispetto alla contrattazione decentrata siglata nel 2020 - dopo due anni di trattativa - che prevedeva un’integrazione ai fondi già stabiliti a livello nazionale aprendo a progressioni economiche aggiuntive, ma non rispetta neppure le norme stabilite dai due ultimi rinnovi dei contratti collettivi nazionali di riferimento, quelli del 2021 e del 2023, sottraendo alle tasche dei lavoratori 83,20 euro all’anno per un importo complessivo di circa 20mila euro che la struttura invece che erogare si sta trattenendo.
“I contratti collettivi nazionali parlano chiaro, l’Ipab ha l’obbligo di stanziare risorse aggiuntive ai fondi dei lavoratori per le progressioni economiche, oggi più che mai necessarie in una fase di inflazione e caro vita - tirano dritto Alberto Lopin della FP CGIL Treviso e Fabio Zuglian, segretario generale della CISL FP Belluno Treviso -. Questa situazione, imbarazzante quanto inammissibile, va subito sanata o porterà non solo a forti forme di protesta ma anche ad altri percorsi da parte dei Sindacati”.
“Lavoratori e lavoratrici di comprovata professionalità mantengono alta la qualità del servizio quotidianamente - aggiungono Lopin e Zuglian -, a loro va riconosciuto quanto previsto per contratto, non un euro in meno. È un loro diritto che oggi non viene riconosciuto. Chiediamo ai vertici dell’ente di fare subito chiarezza in merito e trovare il percorso per ristabilire la correttezza delle partite economiche, esattamente come è stato fatto nel trovare le risorse per le indennità di alcune posizioni apicali”.
Ufficio Stampa