-20% gli organici dell’ente per un territorio che comprende il trevigiano e il bellunese
Venerdì 21 aprile sciopero nazionale del personale Inail
Sciopero nazionale di 3 ore dei lavoratori Inail venerdì 21 aprile. Lo hanno proclamato i rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa, Usb Pi, Dirstat, Anmi, Flp. Diverse le motivazioni della protesta: la grave crisi degli organici, le difficoltà nel reclutamento di personale, una sconsiderata gestione decennale delle assunzioni, l’aumento della pressione psicofisica sui lavoratori dell'ente, che nonostante gli organici ridotti all’osso continuano a garantire le prestazioni all’utenza.
“Questioni da lungo tempo al centro della mobilitazione sindacale anche nella Marca trevigiana - spiegano le Sigle sindacali di categoria aderenti allo sciopero -. Da circa un anno, infatti, i lavoratori della Direzione Territoriale Inail di Treviso-Belluno hanno iniziato un percorso di mobilitazione attraverso numerose iniziative per denunciare condizioni di lavoro ormai più che critiche, legate soprattutto alla strutturale quanto inaccettabile carenza di organico nelle sedi del territorio, che comprende anche Conegliano e Belluno”.
Le sedi Inail di Treviso e Conegliano registrano una scopertura, rispettivamente, del 22% e del 20% su organici già nettamente sottostimati, a fronte di un territorio con un tessuto economico e aziendale ricco e dinamico come quello della Marca: previste 76 unità, sono attualmente occupati solo 42 lavoratori a Treviso e 18 a Conegliano. Per quanto riguarda Belluno, su un organico che prevede 25 unità, ne sono al lavoro 20. Ad aggravare la situazione, l’elevata età media dei lavoratori, che porterà nei prossimi 4-5 anni a numerosi pensionamenti. Il recente concorso nazionale per amministrativi - bandito dopo 12 anni -, che prevede l’immissione in servizio di 635 lavoratori a livello nazionale, non è servito a sanare la situazione, perché non sufficienti a coprire i posti messi a concorso. Lo stesso vale per l’area medica, in cui la carenza nei profili specialistici continua a essere pregnante e, anche a causa di un contratto di lavoro meno attrattivo rispetto a quello dei medici INPS e del SSN, molto difficile il reperimento nuovo personale.
Le specificità delle prestazioni dell’Inail coinvolgono, infatti, diverse figure professionali operative nell’area amministrativa, medica, ispettiva, legale. “Per tutte - affermano Marta Casarin, Carlo Alzetta e Antonio Osellame di Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, Maria Cristina Dal Pozzo di Anmi, Massimo Ceresa di Confsa Unsa, Paolo Alliata di Fpl - si registra una forte preoccupazione. Servizi che, necessariamente, sono tra loro collegati come una catena di montaggio. In tutto questo l’amministrazione però sollecita e pretende il raggiungimento di obiettivi sempre più performanti e standard di qualità più elevati. La verità è che non solo manca il personale e i carichi di lavoro sono notevoli, ma gli strumenti per lavorare non sono funzionanti. Per quanto l’Inail rappresenti uno degli enti più all’avanguardia a livello informatico, i sistemi spesso subiscono blocchi non consentendo di accedere né ai lavoratori né all’utenza”.
Gravi carenze che pesano anche su attività di primaria importanza come quella ispettiva e di controllo sul rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro, in territori che registrano un costante e preoccupante aumento degli infortuni, anche mortali. Un dato su tutti: gli ispettori Inail in servizio per le due province sono solo tre.
“Di questo passo - incalzano le Organizzazioni Sindacali - l’Istituto rischia di dover contrarre o addirittura rinunciare a fornire alcuni servizi, per questo l’unico strumento utile per impedire che ciò accada è far sentire la voce dei lavoratori attraverso lo sciopero. Lo sciopero non è contro l’utenza - precisano i Sindacati -, ma per far sì che le prestazioni finora rese dall’Inail siano garantite anche nel futuro, con gli stessi livelli di qualità e continuità, nello stesso tempo permettendo ai lavoratori di lavorare con professionalità e con serenità.
Uffici Stampa