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Taglio all’acconto sul salario della dirigenza sanitaria, Tommasin: “Scelta sbagliata”

Comunicati Fp - 02/02/2023

Taglio all’acconto sul salario della dirigenza sanitaria, Tommasin: “Scelta sbagliata”

Decisione comunicata lunedì scorso dall’ULSS 2 ai Sindacati, netta posizione contraria della CGIL

Lunedì scorso 30 gennaio l’Azienda Sanitaria ULSS 2 Marca Trevigiana ha convocato le Organizzazioni Sindacali del territorio per proporre la sospensione delle somme che ogni mese la dirigenza sanitaria, i medici, percepiscono come acconto del premio annuale di risultato.

Spiega Sara Tommasin, della Fp Cgil di Treviso “si tratta, appunto, di un acconto del 50% del totale al quale, l'anno successivo, una volta effettuata la valutazione del dirigente, segue il saldo sulla base della valutazione ottenuta. Ora l’ULSS 2, come le altre in Veneto, sta proponendo di sospendere gli acconti per erogare l'intero importo l'anno successivo a saldo. In sintesi, il premio 2023 verrebbe erogato interamente nel 2024 anziché, per il 50%, ogni mese”.

“Questa, ci conferma l’ULSS - precisa Tommasin - per dare applicazione a un parere dell’ARAN che, incurante delle condizioni economiche e di lavoro dei medici, si concentra su questioni di carattere burocratico che nulla hanno a che vedere con la necessità di organizzare al meglio i servizi così da far funzionare il nostro Servizio Sanitario Regionale e territoriale a tutela della salute”.

“Non erogare salario nell'anno in corso significa non aver chiara la situazione economica di una categoria che già risulta pagata molto male, in particolare rispetto alle altre regioni d’Italia” attacca la sindacalista FP CGIL.

“Sono di tutti i giorni le notizie che riguardano la fuga dei professionisti della sanità pubblica ed è ben nota la carenza di personale medico - sottolinea Tommasin -. Ecco, ULSS e Regione facciano un passo indietro ed evitino che i medici abbiano un motivo in più per andarsene”.

“Siamo fermamente contrari a tale decisione - conclude Tommasin -, che mortifica la dirigenza medica della nostra Sanità, e seppur l’unico Sindacato contrario la rifiutiamo senza se e senza ma”.

Ufficio Stampa