Carenza di personale nei reparti di Ostetrica nel distretto di Asolo, FP CGIL Treviso lancia l’allarme: “Situazione critica, straordinari alle stelle”
Carenza di personale nei reparti di Ostetricia nel distretto di Asolo, la FP Cgil di Treviso lancia l’allarme. “Al conto mancano infatti ben 10 ostetriche, tanto da costringere il blocco delle ferie in entrambi i presidi dell’area, situazione che ha portato la maggioranza delle professioniste a un monte ore che supera abbondantemente le 100 ore di straordinario, con punte di 200, mentre i giorni di ferie da smaltire vanno dai 50 ai 120 a seconda dei casi – spiega Sara Tommasin della FP CGIL Treviso –. Se guardiamo la sola situazione di Castelfranco nelle ultime settimane, a causa delle malattie, la situazione era talmente critica che per coprire i turni l’Azienda ULSS2 è stata costretta a reperire personale da Montebelluna, con chiamate last minute (la sera per la mattina). Criticità aumentata anche dal fatto che, sempre a Castelfranco, si sottraggono risorse dalle sale parto per coprire il servizio di screening-citologia, operato in altri distretti dal Consultorio”. Insomma: carenza di personale, carenza di organizzazione, straordinari e turni ormai insostenibili che fanno preoccupare per i carichi delle lavoratrici e per l’assistenza alle mamme e ai figli. Nel 2021 si sono registrati 668 parti a Castelfranco e 1047 a Montebelluna.
“Anche nell’ambito medico la situazione non è rosea – prosegue Sara Tommasin – a Castelfranco soltanto 5 ginecologi sono dipendenti Ulss, mentre il resto del personale è a gettone. Con la chiusura del dh pediatrico e l’accorpamento dei 2 servizi tra Castelfranco e Montebelluna si pensava di riuscire a garantire copertura turni e ferie, ma l’arrivo di 2 figure a inizio anno non basterà a favorire il turnover, anche perché si tratta di personale neo-assunto da formare prima di essere autonomo”.
“I mesi passano e le risposte sistematicamente arrivano in ritardo, o non arrivano. Una lenta agonia. Inoltre, le voci sul nosocomio castellano in merito alla chiusura del presidio o sul passaggio della struttura allo IOV lo rendono poco attrattivo per il personale il distretto – chiude Tommasin –. Come FP Cgil avevamo chiesto un tavolo specifico con l’Azienda Ulss2, ma dopo un primo incontro tutto si è fermato. Servono allora risposte urgenti e chiare da parte della Direzione Generale e della politica, perché è necessario garantire i servizi al cittadino, alle famiglie, allo stesso livello in tutti i distretti. Specie in un servizio come quello di Ostetricia”.
Ufficio Stampa