Più volte nel corso degli ultimi anni la FP CGIL ha lanciato l’allarme di una situazione che non regge
Carcere di Santa Bona, Casarin: “Una questione da risolvere con urgenza”
“L’evasione al carcere di Santa Bona è un fatto gravissimo e rappresenta una situazione critica che da troppo tempo si protrae e che di anno in anno peggiora. Una condizione questa dettata dalla carenza strutturale degli agenti di polizia penitenziaria in organico e dunque dall’impossibilità di un’organizzazione puntuale del lavoro, nonché dalla stessa struttura della casa circondariale, datata, che accusa falle nei sistemi di sicurezza”. Questo il commento di Marta Casarin, segretaria generale FP CGIL di Treviso dopo l’evasione avvenuta alle prime ore della mattina di oggi, 9 giugno, al Carcere di Santa Bona a Treviso.
Non molto più di qualche mese fa l’ultima segnalazione pubblica lanciata dalla categoria dei lavoratori in forza al carcere con queste parole: “si vede necessario un investimento sui dispositivi di video sorveglianza, oggi carenti in alcune aree della struttura carceraria, al fine di aumentare i controlli. Nella sezione penale, inoltre, una postazione non garantirebbe sufficientemente la sicurezza del personale e per questo sarà chiesto alla direzione di spostarla e adottare misure adeguate”. Denunciando poi le pesanti carenze di organico, con ripercussioni in termini di carichi di lavoro per il personale.
“Un quadro questo, gli eventi ne danno evidenza, che riguarda anche l’Istituto penitenziario minorile che ha sempre luogo a Santa Bona – aggiunge Marta Casarin –. Ci domandiamo quanti altri episodi di tale gravità debbano ancora accadere prima che la casa circondariale di Treviso venga seriamente considerata una questione da risolvere. Stanchi di lanciare allarmi – conclude Casarin –, la nostra posizione è chiara: la situazione non regge, bisogna metterci mano con urgenza, in primis per la sicurezza dei lavoratori, oltre che dei detenuti”.
Ufficio Stampa
Casarin Marta
Segretario Generale FP CGIL Treviso