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Ospedali sotto pressione, Casarin: “Impreparati alla quarta ondata”

Comunicati Fp - 22/12/2021

La denuncia della FP CGIL trevigiana: “Le assunzioni non hanno coperto le cessazioni”
Ospedali sotto pressione, Casarin: “Impreparati alla quarta ondata”
Reparti chiusi e ridotti e prestazioni sanitarie annullate, il personale salta le ferie, i turni lavorativi si dilatano, si riesce a malapena a far fronte alle urgenze, è caos

 

“A quella che è ormai, e drammaticamente, la quarta ondata epidemiologica manca ancora un funzionale piano pandemico della sanità, in particolare per le strutture ospedaliere, atto ad affrontare l’impennata di contagi e ricoveri nella provincia di Treviso: la situazione è critica, nuovamente il personale dei nosocomi del territorio deve affrontare un’emergenza e si trova ancora nel caos e sottoposto a iper lavoro”. La denuncia della falla organizzativa arriva dalla segreteria generale della FP CGIL trevigiana per bocca di Marta Casarin.

“Registriamo dai lavoratori situazioni difficilissime - spiega la segretaria generale FP CGIL di Treviso -, che impattano fortemente sulle loro vite professionali e familiari, nonché sulla gestione delle prestazioni. Il personale, infatti, si vede ancora una volta costretto a rinunciare alle ferie, è soggetto a repentini cambi di reparto per far fronte alle urgenze, i turni di lavoro si dilatano e gli straordinari non si contano già più”.

“Se è lontana la riorganizzazione sanitaria tanto annunciata - aggiunge Marta Casarin -, sul versante delle assunzioni quelle portate a compimento non sono minimamente sufficienti a coprire il tour over. Una falla che si è aggravata anche a causa delle cessazioni inattese dovute a pre pensionamenti e un travaso verso il privato”.

Se Vittorio Veneto è totalmente ospedale Covid, le difficoltà maggiori si registrano a Montebelluna, con 91 ricoveri Covid e il drastico ridimensionamento dei reparti di chirurgia, ortopedia, otorinolaringoiatria e medicina e la contestuale apertura di malattie infettive e semintensiva. A Treviso si contano 115 ricoveri Covid, con la chiusure di urologia e la riduzione delle chirurgie. Il nosocomio di Castelfranco fatica a gestire i reparti di medicina e lungodegenza, con pazienti che arrivano dalle altre strutture ospedaliere. La sanità territoriale è dirottata ai centri vaccinali e ai servizi Covid, come l’intero dipartimento di prevenzione”.

“La situazione è grave - chiosa Casarin -, il personale reggerà quest’ondata facendo ancora ricorso all’innato spirito di servizio e abnegazione che lo ha finora contraddistinto. Ma ci chiediamo come si è arrivati a questo punto, dove sono finite le azioni organizzative che avrebbero dovuto prepararci ad affrontare la quarta ondata. Quando si parla di numeri del personale e di assunzioni per l’ULSS non c’è nessun problema. I problemi invece ci sono, a carico di lavoratori e dei cittadini che si vedono privati delle prestazioni sanitarie”.

 

Ufficio Stampa


Casarin Marta
Segretario Generale FP CGIL Treviso