Sindacati di categoria hanno fissato la mobilitazione nazionale del pubblico impiego il 9 dicembre
Sciopero di enti locali, sanità e uffici governativi, Marta Casarin (FP CGIL): “Servono investimenti”
“La legge di Bilancio non prevede risorse sufficienti per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, per la sanità, Per il pubblico impiego questa è la seconda legge di bilancio che non stanzia le risorse per un contratto dignitoso. Non potremo mai fare un contratto più basso per i lavoratori di quello rinnovato qualche anno fa. Per il rinnovo servirebbe almeno un miliardo, 600 milioni in più di quanto stanziato”. Afferma la CGIL di categoria che ha fissato, con CISL e UIL, lo sciopero nazionale del pubblico impiego per il prossimo 9 dicembre.
PUBBLICO IMPIEGO PER FASCE D’ETÀ IN PROVINCIA DI TREVISO (dati 2018) |
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n. addetti |
età media (anni) |
over 60 |
% over 60 sul tot. |
FUNZIONI LOCALI |
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dirigenti |
28 |
57 |
13 |
46,43% |
comparto |
3.962 |
51 |
459 |
11,59% |
TOTALE |
3.990 |
51 |
472 |
11,83% |
RAFFRONTO 2008 |
4.840 |
45 |
80 |
1,65% |
DIFFERENZA |
- 850 |
+ 6 |
+ 392 |
+ 10,18% |
SANITÀ |
|
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medici |
1.277 |
50 |
265 |
20,75% |
dirigenti |
168 |
53 |
43 |
25,60% |
comparto |
7.492 |
48 |
509 |
6,79% |
TOTALE |
8.937 |
49 |
817 |
9,14% |
RAFFRONTO 2008 |
9.304 |
44 |
168 |
1,81% |
DIFFERENZA |
- 367 |
+ 5 |
+ 649 |
+ 7,33% |
Da sempre, la Pubblica Amministrazione è nell’occhio del ciclone: considerata territorio di privilegi e regalie, quando non di fannulloni garantiti dall’impossibilità di licenziare. Invece, la situazione è ben diversa. In provincia di Treviso, Enti locali, sanità, amministrazioni centrali, nella fasce di organico che non comprendono i dirigenti, contano 12.927 addetti (1.217 in meno rispetto agli organici di dieci anni fa). In media, il circa il 10% ha più di 60 anni. Mediamente, lo stipendio lordo è di 1.700 euro (per un netto di circa 1.350 euro mensili).
“La piega presa dal Governo non solo non permette di portare avanti quel percorso di rinnovamento e rilancio del lavoro pubblico necessario al Paese – afferma Marta Casarin, segretaria generale FP CGIL di Treviso –, ma nelle bozze della legge di Bilancio ci sono gravi arretramenti che non sono accettabili. Il Governo ha previsto risorse finanziarie pari a 400milioni di euro, risorse assolutamente insufficienti per la revisione degli ordinamenti professionali fermi a un mondo che non c’è più, per la revisione del sistema delle indennità vecchio di decenni, per la stabilizzazione dell’elemento perequativo sino ad oggi riconosciuto ai redditi più bassi, per lo sblocco del tetto dei trattamenti accessori fermo al 2016, per avere un’imposta sostitutiva pari al 10% sui premi di risultato al pari dei lavoratori privati, ed infine per l’adeguamento del potere di acquisto delle retribuzioni. La Funzione Pubblica CGIL ha già dichiarato che si può ricucire la rottura e avviare le trattative per la sicurezza, per l’occupazione, per il precariato, per migliorare i servizi e per rinnovare i contratti, aggiungendo ulteriori 600 milioni portando l’incremento da 400 milioni a 1 miliardo”.
Casarin spiega i motivi che hanno portato allo sciopero “dopo aver annunciato lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, da più parti si è invocato il senso di responsabilità che l’azione sindacale dovrebbe avere in questo periodo. Ma il senso di responsabilità però non ci esime dall’esercitare un ruolo autorevole, forte e deciso quando si tratta di far valere i bisogni delle persone che si affidano a noi ogni giorno. Il nostro senso di responsabilità – continua la sindacalista – ci ha portato a fare questa scelta, non semplice, sofferta ma necessaria. Al fine di risanare le finanze dello Stato si continua, anche con questa finanziaria, con la politica dei tagli lineari ai servizi pubblici. Difatti il Governo ha previsto nella legge di bilancio un contributo alla finanza pubblica per ogni anno dal 2023 al 2025 pari a 200 milioni per le Regioni, a 200 milioni per le Provincie Autonome a 100 milioni per i Comuni e 50 Milioni per le Province”.
I lavoratori pubblici non stanno reclamando regalie, sostegni, bonus o ristori, ma chiedono rispetto e il giusto riconoscimento del loro lavoro dopo che sulle spalle di alcuni categorie si è scaricato l’onere e il peso di rispondere direttamente all’emergenza – aggiunge Casarin – come hanno fatto gli operatori sanitari, socio sanitari, i professionisti del nostro servizio sanitario. Per queste donne e uomini, per i tanti precari della pubblica amministrazione, chiediamo risposte: più assunzioni, più sicurezza sul lavoro e più risorse per una piena valorizzazione di chi, ogni giorno, è in prima linea”.
“La scelta di non finanziare il rinnovo dei contratti pubblici è una scelta politica non prettamente economica, lo dimostra il fatto che in una legge di bilancio di 38 miliardi di euro non trovare la possibilità di finanziare i 600 milioni per questioni economiche è poco credibile. Pertanto, – conclude Casarin – nel nostro Paese si chiedono i sacrifici alle categorie più esposte arrivando perfino a mettere in discussione un diritto costituzionalmente riconosciuto come quello allo sciopero”.
Ufficio Stampa
Casarin Marta
Segretario Generale FP CGIL Treviso