Mancato rinnovo del contratto della sanità privata, assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici in tutte le strutture della Marca e sciopero nazionale il 16 settembre. Non si ferma la mobilitazione dei dipendenti della sanità privata: infermieri e operatori socio-sanitari - sono 1500 nella provincia di Treviso - che hanno il contratto fermo da 14 anni e che hanno visto saltare l’atteso accordo per il rinnovo a fine luglio, quando le associazioni datoriali AIOP e ARIS, dopo la sottoscrizione della pre-intesa del CCNL nazionale del 10 giugno, e una trattativa che dura ormai da tre anni, sono venuti meno all’impegno di firmarlo definitivamente.
Lunedì 31 agosto in tutte le strutture del territorio trevigiano aderenti al contratto della sanità privata (Giovanni XXIII, San Camillo, La Nostra Famiglia, ORAS) si sono svolte le assemblee con i lavoratori. Grande la partecipazione, anche se in alcune strutture come il San Camillo - segnalano le Organizzazioni Sindacali - sembra non siano state attivate correttamente le procedure per garantire il diritto di assemblea, limitando così la partecipazione ai dipendenti.
L’iniziativa ha coinvolto tutte le strutture presenti nel Veneto in contemporanea, anche attraverso il collegamento video. I lavoratori della sanità privata del Veneto definiscono l’atteggiamento delle associazioni datoriali come inaccettabile e vergognoso, un affronto incomprensibile se si considera il grande contributo che hanno messo in campo i lavoratori del settore durante tutta l’emergenza Covid.
“Senza una rapida soluzione - affermano Sara Tommasin, Antonio Tardo e Beniamino Gorza delle segreterie di Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil territoriali - si rischia di compromettere il buon funzionamento del sistema della sanità privata, situazione certamente da scongiurare vista la seria possibilità di un ritorno dell’emergenza Covid. È per questo che saranno messe in campo una serie di iniziative per sensibilizzare sia l’opinione pubblica che i livelli istituzionali coinvolti, dal ministero della Salute alla Regione. Noi andremo avanti a oltranza, non ci fermeremo. Lo sciopero nazionale è previsto per il 16 settembre, nel frattempo proseguono le iniziative nelle varie strutture che non termineranno finché i lavoratori non avranno il loro giusto rinnovo del contratto”.
Va segnalata infine la situazione particolarmente complessa vissuta dai dipendenti de “La Nostra Famiglia”, presente nel territorio con diverse sedi e con più di 500 lavoratori. L’Associazione infatti propone di applicare un contratto peggiorativo rispetto a quello attuale, proposta inammissibile per i dipendenti e per le organizzazioni sindacali.
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