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Giornata internazionale dell’infermiere, Andrea Artuso: “Dare valore ai professionisti della salute”

Comunicati Fp - 11/05/2020

A distanza di 20 anni è tempo di una nuova e importante riforma della professione
Giornata internazionale dell’infermiere, Andrea Artuso: “Dare valore ai professionisti della salute”

 

“Il 12 maggio si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Sono trascorsi 20 anni da quando anche il nostro Paese si attrezzò con una serie di riforme sull’ordinamento professionale e formativo del personale infermieristico, nell’ottica di dare pieno valore a una professione alla quale per troppo tempo si erano negato un ruolo centrale nell’applicazione diretta delle politiche di salute – spiega Andrea Artuso della segreteria FP CGIL di Treviso –. Una professione, prima di quelle riforme, considerata marginalmente, “subalterna” alla figura del medico. Ancora oggi, nella cultura di massa diffusa, spesso gli infermieri sono indicati come “paramedici”; indicativo del fatto che nonostante siano trascorsi 20 anni mai come oggi sia necessario riprendere il filo di una nuova riforma che dia valore al ruolo, alle competenze, all’autonomia nell’esercizio delle loro funzioni di questa professione”.

“Gli infermieri più giovani come me - afferma il sindacalista della FP CGIL di Treviso -, spesso non conoscono i percorsi che portarono a quella riforma. Percorsi che videro una grande discussione e mobilitazione collettiva tra associazioni professionali, sindacati confederali e politica con l’obiettivo di modernizzazione della sanità pubblica e delle professioni, in linea con quanto si faceva anche nel resto dell’Europa. Ma oggi come allora, come Funzione Pubblica CGIL, siamo e staremo in prima linea nel chiedere, dopo 20 anni, una nuova riforma che renda concreto quanto finora è rimasto spesso sulla carta e l’avanzamento professionale della professione infermieristica. Che inevitabilmente richiede un avanzamento di tutte le altre professionali che oggi coprono quegli spazi, in termini di assistenza di base, che prima facevano gli infermieri”.

“Il 12 maggio non deve essere solo una giornata celebrativa. E soprattutto, calandosi dentro all’emergenza Covid-19, non può diventare motivo di speculazione politica, salvo dimenticarsene a emergenza finita. È il momento invece per dare giusta dignità e valore a migliaia di professionisti - conclude Andrea Artuso -. Dare dignità significa per noi riconoscere spazi di piena e vera autonomia nella gestione della propria professione e compiti di responsabilità manageriale in seno alle aziende. Significa riconoscere la necessità di incrementare gli organici di personale. Significa dare valore economico, fin dal prossimo contratto collettivo, a una professione che alla pari di altre nell’ambito della sanità pubblica e privata ha corso con il freno tirato”.

 

Ufficio Stampa