L’attacco della FP CGIL di Treviso: Si regalano parti di sistema sanitario al privato
Sanità, da Roma tagli alla spesa per il personale e blocco assunzioni
Il segretario generale Ivan Bernini: “La Regione complice delle scelte dettate a livello nazionale”
“Il neo sottosegretario alla salute, l’ex assessore regionale Coletto, tuonava contro i Governi rei di aver tagliato risorse e di aver imposto limiti alle assunzioni da parte delle Regioni… pare che arrivato a Roma abbia già cambiato idea, confermando i limiti alla spesa e la riduzione del personale del 1,4%. Se passa questa linea l’Azienda della Marca dovrà mantenere i servizi attuali a fronte di un taglio alla spesa del personale di circa 70 milioni di euro. Significa non solo non poter assumere per il prossimo triennio ma non coprire nemmeno i pensionamenti”. L’esordio di Ivan Bernini, segretario generale della FP CGIL di Treviso, non è dei più teneri nei confronti del legislatore regionale.
“Già oggi – spiega il segretario generale FP CGIL Treviso – si fatica a reperire medici che accettino l’incarico in sedi diverse da Treviso, aprendo a soluzioni borderline dal punto di vista legislativo per garantire una minima presenza di professionisti, come i medici in affitto. In Veneto, se le cose non cambiano e la Regione continua ad assecondare le scelte del Governo, si chiuderanno ospedali o si regaleranno al privato.”
“L’aggregazione delle Ulss, non preceduta da alcuna analisi, e la creazione dell’Azienda Zero hanno distolto l’opinione pubblica dall’incapacità di rispondere seriamente a problemi emergenti accentuando quelli già presenti – continua Ivan Bernini –. La conseguenza di tali operazioni confuse è l’incertezza sul futuro stesso di parti del nostro sistema sanitario regionale, che si somma al blocco delle assunzioni determinando lo svuotamento di importanti servizi pubblici a vantaggio del privato”.
“Quando passi gli anni a raccontare quanto si è bravi amministratori, a trovare in altri responsabilità, a spiegare che se non puoi fare al meglio la colpa è esclusivamente di chi governa a Roma, ma allo stesso tempo, assecondando gli umori dei singoli collegi elettorali, non si procede a programmare seriamente e a fare interventi che migliorino l’offerta di salute in risposta ai diversi bisogni del territorio, ecco allora che si è artefici della caduta della qualità del lavoro e dei servizi. Problemi già evidenti – sottolinea Bernini –, basti pensare ai punti nascita: la Regione ha assecondato gli umori dei politici locali mantenendo aperti centri che andavano chiusi e trasformati in presidio, svuotando quelli che funzionavano”.
“La maggioranza di governo regionale dovrà spiegare ai cittadini della nostra regione di chi sono le responsabilità del progressivo impoverimento di un sistema sanitario pubblico che era fiore all’occhiello nel panorama nazionale e che oggi perde pezzi significativi di eccellenze – attacca Bernini –. Siamo convinti che la Regione debba procedere per un piano straordinario di assunzioni valorizzando le eccellenze, investendo e avendo il coraggio di razionalizzare, o spiegare che per ‘tenere tutto’ si affida al privato smontando il suo stesso modello”.
Ufficio Stampa
Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO