COMUNICATO STAMPA
FIOM CGIL – FIM CISL – UILM UIL
50mila lavoratori e lavoratrici della Marca incroceranno le braccia per quattro ore
Metalmeccanici, mercoledì 20 aprile è sciopero unitario
I Sindacati: “Il contratto nazionale sul piano salariale deve essere strutturato per tutti i lavoratori. La contrattazione di secondo livello ci deve essere ma non può prescindere dal fatto che il contratto nazionale non dà più soldi a nessuno”
Anche nella Marca trevigiana mercoledì 20 aprile i metalmeccanici incroceranno le braccia. Sono quasi 50mil in provincia. A darne notizia sono le segreterie provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil che hanno deciso di aderire allo sciopero nazionale di quattro ore con l’obiettivo, a 6 mesi dall’avvio del negoziato, di far cambiare e superare le rigidità confermate espresse da Federmeccanica e Assistal, che impediscono di realizzare un buon contratto per la categoria. In particolare, i Sindacati ritengono inaccettabile la proposta delle parti datoriali sul salario e sul sistema contrattuale.
Federmeccanica rimane infatti ferma sulla posizione di un salario minimo di garanzia che, in contrapposizione alla retribuzione individuale, di fatto esclude aumenti per il 95% dei lavoratori e delle lavoratrici per i quali non sarebbe previsto alcun adeguamento nei prossimi anni e mette in competizione tra loro il contratto nazionale con la contrattazione aziendale.
La giornata di mobilitazione nazionale preparata con assemblee nei luoghi di lavoro e con attivi regionali delle delegate e dei delegati Fim, Fiom, Uilm eletti nelle Rsu si articolerà territorialmente in quattro ore di sciopero in uscita da tutti i turni di lavoro.
“Attraverso questa mobilitazione – spiegano i segretari generali Elio Boldo (FIOM CGIL), Antonio Bianchin (FIM CISL) e Stefano Bragagnolo (UILM UIL) – ribadiamo la necessità di un Ccnl che garantisca il salario di tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici, che qualifichi le relazioni industriali, estenda la contrattazione di secondo livello a tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa, migliori le condizioni di lavoro, tuteli tutte le forme di impiego e l’occupazione, faccia ripartire gli investimenti e promuova una nuova politica industriale: questo è il vero rinnovamento di cui c’è bisogno anche nel nostro territorio dove il settore industriale stenta a ripartire”.
Treviso, 18 aprile 2016
Ufficio Stampa