Il primo obiettivo della FIOM è salvaguardare il reddito dei lavoratori e i posti di lavoro.
Scardellato, firmata la procedura di cassa integrazione straordinaria.
Franco Baggioli: "Stiamo analizzando le ricadute dell'embargo russo sul territorio provinciale, sia in termini di grande industria sia di indotto. Ci domandiamo quali saranno le misure del Governo".
"Scardellato è un esempio concreto di ciò che avviene in un momento in cui la diplomazia e i conflitti utilizzano la finanza come arma. A volte afferma Franco Baggioli della FIOM CGIL di Treviso ci sembrano questioni lontane e invece anche sul nostro territorio si sentono le ricadute di quello che accade nel mondo. L'azienda, che aveva già negli ultimi anni perso le commesse dei Paesi del Nord Africa, come Libia ed Egitto, oggi a causa dell'embargo russo ha visto affossare ogni speranza di continuare l'attività della storica gestione familiare. Sebbene la spa abbia investito in ricerca e professionalità non è bastato a fronteggiare le tempeste dei mercati globali e il confronto con realtà internazionali più solide".
"Il nostro territorio rischia di perdere non solo un'azienda ma un vero patrimonio fatto di macchinari, siti produttivi e know how ha continuato il segretario FIOM inoltre, le ripercussioni si sentiranno anche sull'indotto. È questo il momento di pensare al destino dei lavoratori. Primo obiettivo, infatti, con l'apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria, è quello di mettere in sicurezza il reddito di tante famiglie, che incassati gli stipendi di ottobre risentiranno di un significativo abbassamento del reddito di oltre 500 euro al mese"."Finora ci eravamo mossi, attraverso la cassa integrazione ordinaria a rotazione, allo scopo di non perdere nessun posto di lavoro e, aprendo alla possibilità di utilizzare anche lavoro interinale, nell'aiutare l'azienda a far fronte alle intermittenti commesse. I prossimi mesi, invece, saranno quelli cruciali aggiunge Franco Baggioli porremo, infatti, massima attenzione alle possibilità che si andranno a configurare (fitto d'azienda, vendita in toto, liquidazione) al fine di salvaguardare i livelli occupazionali".
"Se da canto nostro stiamo tentando di analizzare le ricadute dell'embargo sull'intero sistema produttivo della provincia di Treviso conclude Baggioli ci domandiamo, anche a livello Veneto e nazionale, quali misure Regione e Governo centrale intendano mettere in campo, sia sul piano della salvaguardia dei posti di lavoro e del reddito sia delle strategie industriali da attivare per non perdere i nostri siti produttivi".