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Sciopero e manifestazione dei metalmeccanici a Treviso venerdì 28 marzo

Comunicati Fiom - 21/03/2025

8 ore di astensione dal lavoro, al mattino corteo fino a piazza Borsa per manifestare per il rinnovo del CCNL
Sciopero e manifestazione dei metalmeccanici a Treviso venerdì 28 marzo
Anche dalla Marca FIOM, FIM e UILM trevigiane chiedono a Federmeccanica e Assistal di riprendere il confronto sui numerosi temi della piattaforma contrattuale, a partire da salario, orario, sicurezza, precarietà

 

Le segretarie provinciali di FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL di Treviso esprimono le loro posizioni rispetto alle mobilitazioni per il contratto nazionale e alla situazione che Federmeccanica e Assistal hanno creato con le loro decisioni di assoluta chiusura nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, anche in vista dello sciopero di otto ore di venerdì 28 marzo. Giornata che vedrà anche la manifestazione territoriale dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto, con partenza alle ore 9:30 da via Roma (palla di ferro di Toni Benetton) e corteo fino a piazza Borsa a Treviso, dove avrà luogo la protesta con gli interventi dei vertici sindacali e dei delegati e delegate.

“Quella di venerdì 28 marzo a Treviso è un’iniziativa che ha lo scopo di contribuire a riconquistare il CCNL dei metalmeccanici. Riteniamo sia assolutamente inaccettabile la posizione di Federmeccanica che si rifiuta di discutere le proposte votate e approvate dal 95% dai lavoratori e dalle lavoratrici per il rinnovo del contratto nazionale - spiegano i segretari generali di FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL provinciali, Manuel Moretto, Alessio Lovisotto e Stefano Bragagnolo -. Il precedente contratto scaduto ha dimostrato di funzionare bene, dando risultati tangibili anche sotto forma di retribuzione dei metalmeccanici. La contro piattaforma di Federmeccanica, invece di valorizzare tale modello contrattuale frutto di una storia di relazioni sindacali e industriali, punta a smantellarlo. Oggi più che mai è necessario mantenere un sistema salariale come quello dell’ultimo contratto. Un sistema che vada oltre l’inflazione: le buste paga dei lavoratori vanno incrementate per recuperare il potere d’acquisto. Si parla tanto di far ripartire l’economia interna: aumentare i salari è una delle risposte anche per il nostro territorio”.

“Ecco perché abbiamo chiesto 280 euro di aumento salariale e la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali. 24 ore di sciopero nazionale non si facevano dal 1999 - sottolineano i segretari generali delle tre federazioni dei metalmeccanici della Marca trevigiana -, questo è significativo di come Federmeccanica stia facendo dei passi indietro. Una pesante assunzione di responsabilità che sta solo in capo alla controparte, che non è in grado di fare sintesi al proprio interno e condurre una vera trattativa. A fronte di questa situazione i metalmeccanici non possono che continuare con la mobilitazione e con gli scioperi perché in ballo c’è il loro CCNL, ovvero il primo strumento di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici”.

 

Uffici Stampa


Moretto Manuel
Segretario Generale FIOM CGIL Treviso

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