Vertenza Breton, riavviare la produzione a Vedelago per mantenere il sito in vita
L’incontro in Regione del Veneto riapre al dialogo, Baggio (FIOM CGIL): “Uscire presto da questa auspicabilmente momentanea fase di stallo dell’attività. Servono nuove condizioni incentivanti alle uscite e percorsi di ricollocamento”
“Indispensabile scongiurare la chiusura dello stabilimento di Vedelago mantenendolo in attività, per permettere l’avvio di partnership, per non disperdere le professionalità e per mantenere i posti di lavoro. In ragione di questo auspichiamo che la produzione riprenda quanto prima. Nel mentre, nel quadro delle condizioni mutate e diverse rispetto allo scorso anno, dal momento della dichiarazione degli esuberi, bene valutare percorsi condivisi di ricollocamento di alcune figure nel sito di Castello di Godego - numero ancora da definire - e di pari passo crediamo poi sia più che fondamentale aprire un confronto per rivedere termini e condizioni dell’accordo relativo agli incentivi alle uscite volontarie del luglio 2024, quantomeno per lo stabilimento di Vedelago. Tutto questo nella volontà unanime che questa fase sia momentanea e dunque superabile”. A dichiararlo Massimo Baggio, funzionario della FIOM CGIL di Treviso, a margine dell’incontro che si è svolto nella mattinata di oggi, martedì 18 marzo, a Venezia con l’Unità di crisi aziendali della Regione del Veneto, l’Amministrazione comunale di Vedelago, i vertici dell’azienda Breton, le rappresentanze industriali e dei lavoratori e lavoratrici e il Sindacato di categoria. Presente anche il segretario generale della FIOM CGIL trevigiana Manuel Moretto che aggiunge “bene che i vertici aziendali riprendano responsabilmente un confronto con Sindacato e rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici su tutti questi aspetti per giungere a un percorso condiviso a salvaguardia dell’attività sul territorio, dei posti di lavoro e dei redditi”.
Ufficio Stampa
Moretto Manuel
Segretario Generale FIOM CGIL Treviso