Si è consumata ancora lo scorso novembre la rottura del confronto con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici: per lunedì 13 gennaio proclamate da FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL otto ore di sciopero anche nella Marca trevigiana. A darne notizia i segretari generali delle Sigle di categoria territoriali, Manuel Moretto, Alessio Lovisotto e Stefano Bragagnolo che puntano il dito contro le inaccettabili proposte avanzate dalle organizzazioni imprenditoriali a livello nazionale che non danno risposte alle rivendicazioni avanzate in sei mesi di incontri.
“È chiaro che non ci sono le condizioni per poter proseguire. In particolare - spiegano i vertici territoriali di FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL - sulla parte economica, le parti datoriali non vogliono dare certezze agli aumenti del salario cancellando la struttura contrattuale dell’ultimo CCNL del 2021. Non siamo solo in presenza di distanze sulla quantità economiche nel loro complesso, ma ancora più grave è che siamo di fronte a piani diversi di confronto per la sola responsabilità delle rappresentanze aziendali”.
“Queste, infatti, non danno risposte sufficienti sugli aumenti, né sulla riduzione di orario, né sulla diminuzione della precarietà, né sul rafforzamento del ruolo degli Rsu, né sui lavoratori in appalto, e in generale non stanno dando risposte positive sulla maggior parte delle richieste della piattaforma votata da centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori – evidenziano i segretari generali di categoria -. Le organizzazioni imprenditoriali propongono un cambio della struttura contrattuale. Per noi invece l'impianto contrattuale dell'ultimo rinnovo va confermato e rafforzato. La struttura degli aumenti per incrementare la retribuzione è un elemento fondamentale del modello contrattuale. Siamo consapevoli della crisi dei principali settori dell'industria, il contratto nazionale è uno strumento per affrontare una fase delicata e per rivendicare interventi del Governo”, concludono Moretto, Lovisotto e Bragagnolo.
Un appello agli industriali arriva da FIOM, FIM e UILM provinciali: “Gli industriali trevigiani devono far capire se in questa trattativa vogliono essere parte della soluzione o meno: visti i profitti incamerati negli ultimi anni e viste le positive relazioni sindacali, ci si aspetta un atteggiamento costruttivo”.
Nella Marca il settore metalmeccanico è il più grande comparto economico con circa 40mila lavoratrici e lavoratori e sono circa 1.200 le aziende che applicano il Contratto Collettivo Industria Metalmeccanica e che verranno coinvolte. In questi giorni i delegati metalmeccanici nel territorio provinciale stanno svolgendo centinaia di assemblee sindacali per parlare con le lavoratrici e i lavoratori e per illustrare lo stato del confronto e le motivazioni dello sciopero.
Oltre allo sciopero di otto ore in programma lunedì 13 gennaio per l’intera giornata di lavoro, i Sindacati di categoria hanno altresì proclamato il blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità per tutte le aziende del metalmeccanico.
Uffici Stampa
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