Morto sul Lavoro a Udine un lavoratore della Mion & Mosole
Botter: “Urgente cambiare rotta sulla sicurezza, la vita dei lavoratori non può essere in pericolo"
Dopo l’ennesimo caso di morte sul lavoro di un trevigiano, l’operaio 53enne di Maserada investito da una pala caricatrice in movimento mentre lavorava a Bicinicco (UD) presso la Bipan questa mattina, il Segretario della Fiom Cgil Treviso, Enrico Botter, richiama ancor più l’attenzione nei confronti della sicurezza.
“Ancora una volta ci troviamo a commentare una morte evitabile, ancora una volta ci troviamo nella condizione di dover portare le nostre condoglianze a una famiglia. La situazione è ormai inaccettabile e urge cambiare immediatamente rotta sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – esordisce Botter – Solo nella Marca Trevigiana si contano già sulle dita di una mano i morti sul lavoro da inizio anno, 11mila 352 sono le denunce di infortunio sul lavoro nel 2017, un trend che tende tragicamente a crescere rispetto agli anni precedenti, sintomo di una situazione grave e di un abbassamento generale dell’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel 2017, in tutto il Veneto (fino allo scorso novembre) si sono registrati 69mila incidenti, un migliaio in più dell’anno precedente, con 87 morti.
A perdere la vita è un lavoratore della Mion & Mosole – prosegue Botter – azienda specializzata nella produzione e installazione di impianti di aspirazione industriale. La Fiom provinciale e le Rsu di fabbrica hanno immediatamente proclamato lo sciopero in azienda visto quanto accaduto. Sciopero che oltretutto va a coincidere con la mobilitazione già in atto a livello regionale sui temi della sicurezza, dopo il decesso di un lavoratore delle Acciaierie Beltrame a Vicenza nei giorni scorsi. Domani è stata immediatamente convocata un’assemblea con i lavoratori della Mion & Mosole. Non si escludono altre iniziative nei prossimi giorni a livello provinciale. Se è vero come sembra che i segnali di ripresa ci sono, è necessario invertire la rotta e tornare a investire nella sicurezza. È inutile che parliamo di innovazione, industria 4.0 e modernità se si muore ancora sul posto di lavoro non appena riaccenna la ripresa economica”.
Treviso, 27 febbraio 2018
Ufficio Stampa